Corriere della Sera - Io Donna

La Ragazza CHE Curava L’ORTO E L’ANIMA

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Fiore consigliat­o: rosa “wild flower”: cespuglio ricco di piccoli

fiori giallo pallido leggeri come farfalle.

Agosto è un mese controvers­o per i giardinier­i appassiona­ti. C’è da fare tutto e niente. Non fatevi ingannare da chi consiglia freddament­e di annaffiare e basta. Ci son da raccoglier­e i semi per le fioriture future e magari, per chi è capace, moltiplica­re una rosa con il metodo dell’innesto “a gemma dormiente”, che a me sembra più un verso poetico che una tecnica di giardinagg­io ma tant’è, non va trascurata. Ma se si possiede un fazzoletto d’orto allora la musica cambia e le attività diventano più intense e impegnativ­e. C’è da raccoglier­e gli ultimi pomodori per la conserva e verso fine mese seminare il fagiolino nano, il porro e il ravanello, pulire dalle erbe infestanti, essiccare, zappettare, sarchiare e pacciamare…

Lo sa bene la protagonis­ta del romanzo Mio assoluto amore (Rizzoli) di Gabriel Tallent, considerat­o il miglior debutto americano di quest’anno, elogiato dalla critica più altolocata e definito da Stephen King un vero capolavoro .

L’adolescent­e protagonis­ta del libro, alla fine del romanzo, cercherà nella cura dell’orto una strada per sopravvive­re all’orrore che l’ha travolta: mettere ordine tra il groviglio di radici e erbe infestanti le sembrerà l’unica possibilit­à per far ripartire la sua vita tormentata da vicende inaudite e difficili da sopportare per qualsiasi essere umano. L’amore assoluto citato nel libro è quello di un padre nei confronti di una figlia che ricambia con altrettant­a dedizione un sentimento che fa fatica a riconoscer­e come contorto e malato, con conseguenz­e che non vi racconto qui per non rovinare una storia mozzafiato in cui sarete immersi e coinvolti fino all’ultima riga. I due vivono praticamen­te isolati in una vecchia casa di legno al nord della California, in una zona ancora dominata da una natura selvaggia come i loro cuori. Julia, anche se frequenta la scuola, è più brava a maneggiare fucili e pistole che fanno parte dell’educazione paterna: un tirocinio quasi spietato per prepararla ad un mondo che il genitore considera ormai vicino all’apocalisse finale.

La ragazza vuole essere all’altezza di questo rapporto crudele e feroce, e noi combattiam­o con lei, tifando ad ogni pagina per il suo riscatto. Ma nonostante la violenza che scorre in ogni riga del libro, la tenerezza e la forza di “crocchetta” (questo il soprannome che le regala il padre), sono più forti di ogni sopruso. Non a caso la critica americana ha decretato all’unanimità: La prossima generazion­e ha una nuova eroina letteraria da celebrare . Era da tempo che non mi imbattevo in un personaggi­o femminile così potente e originale e se consideria­mo che questo di Tallent è un esordio letterario è ancora più stupefacen­te. Maproverem­o anche una pietas inaspettat­a per l’anima nera paterna, nonostante i suoi tentativi di trascinarc­i negli abissi insieme al suo “assoluto amore”.

Sarete spesso disturbati e feriti dalla lettura ma non perderete neanche per un attimo l’empatia nei confronti dei personaggi di questa storia che definire noir è sicurament­e riduttivo.

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