Corriere della Sera - Io Donna
Quando i ragazzi se ne vanno, le mamme e i papà si sentono orgogliosi e confusi. ma tutti, in realtà, sperano in un ritorno dei pargoli a casa
«Mio figlio Ruggero è partito per l’australia dopo l’esame di maturità, senza conoscere nessuno. La svolta è arrivata con la laurea in Ingegneria informatica, a Canberra: l’australia mette i paletti a chi viene da fuori, o trovi un lavoro stabile entro un anno e mezzo o te ne vai. Durante il viaggio che abbiamo fatto insieme per festeggiare il diploma, ho capito che non potevo lasciarlo solo in questo avvio di vita così complicato. Ho deciso di accompagnarlo, almeno per un pezzo, finché non si fosse sistemato. Mi sono ricordata delle ragazze au pair che abbiamo avuto in casa e mi sono messa alla prova. Ho trovato una famiglia di origine italiana, e mentre mi occupavo dei bambini sono entrata in contatto con la nostra comunità. Credo che mettere in collegamento chi è già là e conosce il Paese possa essere un aiuto per chi è in partenza. Così, insieme a mio figlio ho deciso di creare un network tra expat di