Corriere della Sera - Io Donna

Fototesser­a

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Roma 10 dicembre 1962. Alla Galleria Colonna di via del Corso, oggi intitolata ad Alberto Sordi, arriva la prima macchinett­a per fototesser­a mai installata in Italia. La curiosità vince sullo scetticism­o e nei primi mesi gli italiani, 500 al giorno, formano lunghe fila sotto l’occhio allarmato dei vigili urbani per farsi ritrarre in selfie ante litteram: 100 lire per quattro fotogrammi, il costo di 4 caffè. A più di mezzo secolo di distanza, sono 10 milioni le foto scattate all’anno in quelle cabine simili a scatole magiche prodotte dalla Dedem. L’ultima magia in ordine di tempo si chiama Impressme. È un’app da scaricare sul proprio telefonino che tramite wi fi permette di stampare le miriadi di foto che conserviam­o - fino a memoria contraria - su smartphone e tablet in una delle 9000 macchinett­e sparse per il mondo. Dalla Spagna a Israele, Paese d’elezione del fondatore Dan David, nato a Bucarest nel ’29 con una vita in continua evoluzione come la sua “creatura” (in realtà il primo brevetto di macchina di scatti in sequenza risale al 1854). Cresciuto tra gli stenti della Romania del dopo-

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