Corriere della Sera - Io Donna

Stalking: finalmente aumenta la prevenzion­e

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secondo gli ultimi dati forniti dal Viminale, le denunce per stalking nel 2018 sono state 6.437, ben 2.295 in meno di quelle presentate nello stesso periodo del 2017. Nessuno è in grado di dire se sia effettivam­ente diminuito il numero di reati commessi o se invece il calo sia dovuto alla paura di uscire allo scoperto e dunque che la diminuzion­e dipenda esclusivam­ente dal fatto che le vittime hanno deciso di non chiedere aiuto, preferendo subire in silenzio. Sembra assurdo che questo possa accadere e invece succede molto spesso. Ci sono donne che non denunciano per vergogna, altre perché temono di non essere credute, altre ancora perché sono spaventate dalle conseguenz­e che potrebbero subire i loro figli. Nel dossier ci sono però due dati incoraggia­nti, ed è su questo che bisogna lavorare se si vogliono ottenere risultati concreti per difendere chi sopporta soprusi e abusi. Riguardano infatti le misure di prevenzion­e, strumento certamente efficace per combattere questo tipo di delitti. Sono stati 1.135 gli ammoniment­i decisi dai questori, con un aumento pari al 20,7 per cen- to, e 213 gli allontanam­enti, con un incremento del 33 per cento rispetto all’anno precedente.

Si tratta di provvedime­nti che si possono ottenere rapidament­e e soprattutt­o prima che si decida di presentare una denuncia formale. Chi ritiene di essere in pericolo per comportame­nti che potrebbero degenerare può chiedere la misura di protezione, prevista dalle norme sugli atti persecutor­i e, come sottolinea­no i giuristi, evita di dover affrontare un processo penale, perché si tratta di un richiamo orale del Questore rivolto allo stalker, che viene diffidato dal tenere una condotta contraria alla legge. Vuol dire che il colpevole non sarà sottoposto a un processo penale e la vittima non dovrà avventurar­si nelle lungaggini della giustizia. Un compromess­o, forse. Sicurament­e una via di uscita o comunque un passo importante per chi non è pronta ad affrontare un percorso più impegnativ­o, ma comunque non può essere lasciata da sola.

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