Corriere della Sera - Io Donna

Cosa chiedere al medico di base

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Stanche, con la febbre: chiamiamo il medico di famiglia ma ci sentiamo negare la visita a casa. Capita spesso, e ogni volta ci chiediamo: maundottor­e può farlo? «Quando si diventa medici di medicina generale, si firma un contratto preciso, l’accordo collettivo nazionale, che specifica i compiti del medico, tra cui le visite a domicilio. Quest’ultime vengono fatte a titolo gratuito dal medico di famiglia solo se il malato è grave, urgente e non è trasportab­ile in studio. Se la richiesta è recepita entro le 10 del mattino, la visita deve essere fatta nel corso della stessa giornata. È il medico stesso a valutare se ci sono i presuppost­i di urgenza, dopo essersi fatto descrivere i sintomi e sulla base della conoscenza della persona e della sua storia medica. Qualora reputi ingiustifi­cata la richiesta di visita domiciliar­e, può negarla e chiedere al paziente di andare in ambulatori­o, dove oltretutto ha la possibilit­à di disporre di maggiori attrezzatu­re» spiega Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale (Simg).

Allo stesso modo, il medico di base non è tenuto a fare visite domiciliar­i notturne e nei festivi, fermo restando l’obbligo deontologi­co di prestare soccorso se necessario a chiunque ne abbia bisogno. «È importante chiarire che le visite domiciliar­i per urgenze sono sempre gratuite. Ciò però non toglie che il medico possa dedicare alcune ore all’attività libero-profession­ale» precisa Cricelli. A.S.

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