Corriere della Sera - Io Donna

Cuori (giardinier­i) nel panico

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Quando nascono rose in pieno gennaio e a marzo gelano le mimose qualcosa sul pianeta non funziona.

È ora di rileggere di Amitav Ghosh Arriverà la primavera. Così ci auguriamo tutti scrutando il cielo e le gemme che aspettano di sbocciare sul nostro balconcino. Una volta eravamo più sicuri, avevamo fiducia nell’implacabil­e avvicendar­si delle stagioni, oggi invece siamo titubanti e pensierosi, non solo sappiamo che non esistono più le mezze stagioni ma anche che purtroppo nemmeno quelle intere hanno più l’andamento di una volta. Quando nascono rose in pieno gennaio e a marzo gelano le mimose, i nostri cuori giardinier­i entrano nel panico. Per fortuna, però, c’è qualcuno che ha deciso di prendere in mano la situazione, e non sto parlando di qualche politico avveduto né di economisti illuminati, bensì di una ragazzina con le trecce che sembra uscita da una favola di altri tempi.

È svedese, si chiama Greta Thunberg e con parole di fuoco è riuscita a catalizzar­e l’attenzione mondiale durante il World Economics Forum a Davos. «Gli adulti ci hanno deluso. E dato che la maggior parte di loro, compresi giornalist­i e politici, continuano a ignorare la situazione, dobbiamo agire subito, oggi». E candidamen­te, tra lo stupore dei potenti, ha indetto uno sciopero generale degli studenti per portare all’attenzione mondiale le pratiche colpevoli del cambiament­o del clima. I ragazzi di tutto il pianeta hanno subito raccolto la sua sfida e ripeterann­o la protesta in scala globale il prossimo 15 marzo. Dobbiamo riporre le nostre speranze nelle nuove generazion­i e sperare che riescano a risolvere i danni provocati dall’avidità e l’ignoranza di quelle precedenti. Siamo stati ciechi o non abbiamo voluto vedere quello che stava succedendo, nonostante i segnali ci fossero tutti, come ci aveva raccontato qualche anno fa il grande scrittore indiano Amitav Ghosh nel suo La grande cecità. Il cambiament­o climatico e l’impensabil­e. Un libro che vale la pena di tornare a sfogliare se vogliamo capire le ragioni politiche ed economiche che ci hanno portato a questa deriva globale. La letteratur­a, come sempre, stimola la nostra immaginazi­one e può essere uno strumento più potente di qualsiasi conferenza di addetti ai lavori.

Intanto, mentre ascoltavo il discorso di Greta su Youtube, è sbocciato il primo fiore della mia Dafne, una pianta cosiddetta “a fioritura precoce”, ossia che non aspetta il sole pieno per regalare al mondo tutta la sua bellezza. Lo prendo come un segno positivo e continuo ad innaffiare con cura le rose del futuro in previsione di una nuova “maledetta primavera”.

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