Corriere della Sera - Io Donna
L’originalità di un animo puro
Giornalista Anna Riva ra il 1965 e il 1970 lo incontrai più volte a Parigi con Anna Piaggi, sua intima amica (giornalista e scrittrice scomparsa nel 2012: nel 1986 Lagerfeld illustrò il suo libro Anna-chronique, ndr). Anna era spesso ospite nella residenza tedesca di Lagerfeld, tante sono le foto d’epoca che li ritraggono insieme. Ciò che colpisce in quegli scatti sono gli originali abiti di Karl: nella sua “divisa” fatta di camicie a collo alto, giacche, jeans e stivaletti, ci entrò più tardi. Ricordo quando appena prima delle sfilate, negli anni Settanta, era solito ricevere i direttori delle testate: poteva parlare di qualsiasi cosa. A un certo punto passava una modella: «Aggiungete una borsa, togliete la giacca» diceva rapidamente ai suoi assistenti, per poi riprendere la conversazione con noi. Ebbi la fortuna di partecipare a una festa di compleanno che organizzò in un garage per il suo grande amore, il dandy Jacques de Bascher. L’atmosfera di quel party si rivelò inaspettatamente “osé”, anche se Karl si era sempre definito un puro; con Jacques dichiarò di aver vissuto una relazione quasi platonica. Ciò che posso dire è che fu un gran signore, nei fatti e nell’animo. Era una bellezza sottile, che non può essere spiegata: mentale, piscologica, visiva. Matita alla mano disegnava sempre, ma non era geloso delle proprie idee e se il modello non veniva approvato semplicemente lo accantonava e ricominciava da capo. Avrebbe potuto essere il re degli arroganti, il primo fra i viziati, ma con chiunque era irreprensibile. In fondo, per tutti Karl Lagerfeld resterà un gran mistero.
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