Corriere della Sera - Io Donna
I mestieri della maison
Il primo cliente è il cavallo, il secondo il cavaliere, si dice sempre in Hermès. Ma cos’hanno in comune una (mitica) borsa e una sella? Semplice: il “punto sellaio”, e il fatto che entrambi sono fatti a mano con amore. È una delle cose che si possono imparare dall’ultima edizione di Hermès Dietro le Quinte, festival (gratuito) che dall’8 al 16 marzo porterà all’ara Pacis di Roma dieci mestieri iconici della maison. Si parte dalle borse: per realizzare quelle più ambite al mondo serve una persona che ha l’arte nelle mani. Un’artigiana sarà a disposizione per mostrare come chi le cuce ponga la sua firma all’interno con una sigla; e lo stesso vale per le selle. Se dal taglio della pelle all’assemblaggio una borsa Hermès richiede 15-20 ore di lavoro, per una sella si arriva anche a 60.
Lo spiega Laurent Goblet, capo dell’atelier Selleria dove lavora da quarant’anni: «Abbiamo molte donne maestro-sellaio nei nostri atelier. Fabbricare una sella non è questione di forza, ma di precisione e sensibilità; i nostri artigiani devono dominare la pelle. È come un tango: bisogna danzare con la materia, con grazia ed eleganza». A Roma, al lavoro, si vedrà proprio una donna; non male per un mestiere che fino a pochi anni fa era prettamente maschile. Il viaggio prosegue scoprendo come nascono guanti e cravatte, come si stampa un foulard “alla lionese”, cosa comporta realizzare un meccanismo di un orologio o dipingere una porcellana. Per poi approdare direttamente nelle cristallerie Saint-louis indossando uno speciale visore 3D, ed esplorare le fornaci dove si modella il vetro. Un consiglio: non siate timidi. Artigiani (e traduttori) saranno felici di rispondere a ogni vostra domanda.