Corriere della Sera - Io Donna
Come li vuoi tu
Sempre perfette in qualsiasi situazione? Con piastre, spazzole e qualche piccola astuzia tutto è possibile
Se il riccio anni ’80 è tornato prepotentemente di moda, la tendenza nell’hairstyle è quella di “vivi e lascia vivere” (il capello, naturalmente!). Ciocche disordinate ma con armonia, ricci scomposti, ciuffi spettinati: in poche parole, il vero trend è l’effetto wild senza lasciare nulla al caso. Per questo è indispensabile avere gli “attrezzi” giusti.
Gli hair tool sono in grado di soddisfare tutte le esigenze e dare un tocco in più allo styling. Per movimentare la capigliatura in modo naturale l’uso della piastra è il modo più semplice e veloce. Dopo aver lavato i capelli con shampoo e balsamo tamponateli bene con l’asciugamano e asciugateli: l’ideale sarebbe procedere con spazzola e phon in modo da dare già un “abbozzo” di piega. Fate attenzione: devono essere perfettamente asciutti per evitare che lo sbalzo termico li “bruci”. Utilizzate la piastra, senza dimenticare prima uno spray termoprotettore e un idratante da applicare solo sulle punte. Poi, procedete lavorando poche ciocche per volta.
Pe una chioma riccia e voluminosa bisogna partire dalle radici (mantenete sempre una certa distanza dalla cute), mentre per un ondulato romantico si può iniziare da metà lunghezza. Nonostante sia il momento di onde e ricci, anche il liscio ha le sue fedelissime. Per realizzarlo il modo migliore è quello di far scorrere la piastra lentamente e in modo costante su tutta la lunghezza della ciocca senza soffermarsi, per non rischiare di bruciare i capelli. Per mantenere il liscio anche il giorno successivo si può utilizzare la spazzola elettrica che con una sola passata elimina increspature e ravviva lo styling.
Le tecnologie utilizzate dalle piastre (ionica, infrarossi, vapore, ceramica) riducono gli effetti negativi del calore, ma non del tutto. È importante, quindi, scegliere un prodotto con temperatura regolabile da calibrare in base alla consistenza del capello: fino e fragile (120/160 gradi), spesso e corposo (200/220).