Corriere della Sera - Io Donna

Tutti pazzi a Tel Aviv

- Commedia ✦✦✦

D I S A M E H Z O A B I , C O N K A I S N A S H I F, L U B N A A Z A B A L , M A I S A A B D E L H A D I , N A D I M S A WA L H A

Lo diceva Woody Allen: «La vita non imita l’arte, imita la cattiva television­e». Ed è proprio quello che fa Salam, tuttofare sul set di una soap prodotta dallo zio, dal titolo inequivoca­bile Tel Aviv on Fire (Tel Aviv in fiamme). Uomo senza qualità, precario, innamorato di una donna che non lo vede - Salam fa il pendolare tra Gerusalemm­e e gli “Studios” di Ramallah, capitale amministra­tiva dell’autorità palestines­e. Al check point (grazie a un pretesto geniale) si imbatte in un ufficiale israeliano, seccato del successo che la soap riscuote presso le donne della sua famiglia nonostante i soldati di Tel Aviv non ci facciano una bella figura. La star della serie, la seducente diva francese Lubna Azabal, infatti, nel ruolo di una spia araba, riesce a rubare i piani di un’offensiva - siamo nel 1967, all’alba della Guerra dei Sei giorni - detenuti da un generale israeliano. Zohabi, palestines­e di Nazareth (come Elia Suleiman, stesso senso dell’umorismo surreale) usa gli strumenti del kitsch - il set della soap ricorda quello di Boris - e il tono lieve della commedia, per sottolinea­re l’importanza delle narrazioni che riguardano quella parte di mondo. L’irresistib­ile ascesa di Salam al ruolo di sceneggiat­ore si scontra con il desiderio del soldato (che detiene il suo lasciapass­are) di aggiungere “romanticis­mo” al personaggi­o con cui si identifica. Zohabi resta in equilibrio sul filo. E non era scontato.

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