Corriere della Sera - Io Donna
“La crisi economica è molto rischiosa per le donne e dobbiamo fare in modo che chi si è costruita percorsi professionali non debba abbandonarli per le difficoltà che la crisi ha comportato ”
anzi che nella mia nuova routine ho trovato molti spazi che mi mancavano e ho eliminato perdite di tempo inutili; nonostante il periodo non mi sono fermata - per fortuna! - e anzi sono stata insieme al mio team al fianco delle aziende per rassicurarle e aiutarle in un momento di paura e confusione. Sono andata avanti: ho deciso di acquistare una piattaforma di ufficio virtuale per le attività necessarie alla comunicazione che stiamo usando molto.
L’ufficio - uno spazio che amo, ho ristrutturato e arredato personalmente - questo mese l’ho lasciato alle componenti del mio team con figli al di sotto dei 6 anni: potevano andare quando volevano perché lavorare con bimbi piccoli a casa è veramente difficile e chi ha figli lo sa bene.
Credo sia importante che ora la figura femminile esca rafforzata. La crisi economica è molto rischiosa per noi e dobbiamo far sì che le donne che si sono costruite percorsi professionali non siano costrette ad abbandonarli per le difficoltà gestionali che l’emergenza sanitaria ha comportato.
Ogni contributo ha valore e occorre informare e riflettere su quanto sia fondamentale per lo sviluppo di una società civile non dare per scontati temi e rischi.
È importante dare voce a questi argomenti e mi fa piacere contribuire con la mia testimonianza e con il racconto delle azioni che ho messo in atto. Spero che la mia lettera possa incoraggiare altre donne a perseguire con energia e positività i loro progetti, imprenditoriali e non.
Alessia Fattori Franchini, fondatrice di AFF
Comunicazione
Cara direttrice, ho 36 anni e 4 figli. Da 12 anni lavoro come gommista nell’officina di famiglia. Credo che ognuna delle vostre lettrici abbia una vettura e che ognuna di loro abbia conseguito la patente di guida. Ma credo che da quel momento pochissime di loro abbiano poi provveduto in modo autonomo alla manutenzione ordinaria della propria auto.
Ecco che un anno fa ho creato #shecandoit, laboratorio teorico e pratico gratuito per donne che vogliono imparare in maniera autonoma a prendersi cura della propria auto. Controllo livelli, misurazione della pressione degli pneumatici, sostituzione ruota di scorta.
Credo che in un panorama che vede la donna sempre più indipendente e in lotta contro gli stereotipi di genere, fare sapere alle vostre lettrici questa iniziativa creerebbe un clima di positività!
Elena Spelta
Cara redazione, siamo una ventina di giornaliste della provincia di Rieti, che prima del lockdown avevano programmato una cena... che mai ha avuto luogo (e questa volta non per impegni professionali!).
Il desiderio di stare assieme l’abbiamo tradotto in Venti giornaliste nel tempo sospeso, una raccolta di interventi sul nostro privato durante la pandemia, per farne azione sociale. Il libro è dedicato alle 11 donne assassinate durante la quarantena in Italia e a tutte le altre uccise per «mano di conviventi fidanzati mariti, per il solo fatto di essere state a casa» e le royalties del libro andranno a Telefono Rosa associazione in prima linea per sostenere le donne contro la violenza. Si può acquistare in libreria, on line e sul sito dell’editore funamboloeditore.com
Sabrina Vecchi
Cara Danda, mi congratulo per la bellissima iniziativa in corso su iodonna.it, la rassegna “Salute, la parola alle scienziate” ideata da Eliana Liotta, che mette in luce non solo i talenti delle donne, aggiungo italiane, ma anche il ruolo insostituibile della ricerca scientifica.
Mi fa piacere vedere che, nel panel delle ricercatrici individuate, ce ne sono tre sostenute da AIRC: Francesca Fallarino, Paola Romagnani, Maria Rescigno per citarne alcune. Realtà positive del nostro Paese - degli oltre 5 mila ricercatori AIRC il 61 per cento sono donne che grazie al vostro aiuto è possibile mettere in luce: la Rescigno, ad esempio, è a capo di una cordata che riunisce otto gruppi di ricerca in tre diversi centri (oltre a quello milanese, l’università del Piemonte Orientale e quella di Siena) e che nei prossimi anni cercheranno di mettere a punto un vaccino terapeutico contro la malattia metastatica.
Lucia Ferrero Fondazione AIRC