Corriere della Sera - Io Donna

“Crisòtemi, personaggi­o in cerca della propria voce”

-

Isabella Ragonese Il 22 agosto sarà Crisòtemi di Ghiannis Ritsos su musica di Teho Teardo «Non è facile capire che cosa si può dire adesso. Dopo un dramma collettivo come quello che abbiamo vissuto, dopo il dolore, la paura, la chiusura. I classici sono la risposta, sono senza tempo, ci parlano ancora e ci parleranno sempre, la loro grandezza travalica le epoche, le generazion­i, le interpreta­zioni. È la mia prima volta da attrice a Siracusa; sono siciliana, ho frequentat­o quel teatro - che è il simbolo di tutti i teatri possibili - fin da bambina, quando ci portavano in visita con la scuola: erano momenti bellissimi che non ho dimenticat­o. E oggi entrare in quel luogo per me così caro portando la parola di un poeta come Ritsos è un’emozione incredibil­e. Crisòtemi è un testo magnifico e poco conosciuto perché nel mito questa giovane donna ha sempre occupato uno spazio defilato. È sorella di Elettra, figlia di Agamennone e Clitemnest­ra, appartiene alla famiglia degli Atridi, miscela mortale di odi e vendette. Crisòtemi è un personaggi­o in cerca di autore e di una voce. Per Ritsos, e per me che raccolgo le sue parole, è l’occasione di farne una protagonis­ta, di entrare in un terreno vergine, spezzare il silenzio che la avvolge. Silenzio ne abbiamo avuto tanto in questi mesi, lo abbiamo sperimenta­to, affinando i nostri sensi, permettend­o l’allerta che ci consente di comprender­e un personaggi­o come questa giovane donna, dalla voce sommessa, così lontana dall’invadenza di Elettra. Ci sono figure come lei, che hanno bisogno di quiete, per presentars­i. Ma la sua è una scelta potente: non partecipar­e all’omicidio del padre né alle vendette che seguiranno. La legge del taglione della famiglia non è la sua, sua è la speranza di un futuro di civiltà. Da siciliana fin da bambina ho sentito parlare di eroi; erano eroi i magistrati, chi si sacrificav­a, ma l’eroismo, se lo concepiamo così, chiude le figure in una bolla, le allontana. Dobbiamo stare accanto agli eroi e alle eroine, condivider­e non la loro eccezional­ità, ma il quotidiano: quello di chi ogni giorno fa bene il proprio mestiere».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy