Corriere della Sera - Io Donna

FIGLIA MIA, TOCCA A TE FAR LA STREGA

La nostra generazion­e - tremate, tremate! - negli anni Settanta ha portato allo scoperto ciò che andava cambiato: dal politico al sociale al privato al privatissi­mo... Oggi tocca alle ventenni diventare visionarie

- Iodonna.parliamone@rcs.it

In queste settimane dopo il lockdown, mentre nelle alte sfere si cerca di trovare la strada, noi che siamo sempre sulla strada per... il supermerca­to, ce la raccontiam­o. Cara la mia giovane donna, la prima cosa che ti viene in mente del mio lungimiran­te insegnamen­to? La frase: niente gommina, niente passerina. Già vero, l’avevo rubata al nostro adorato medico e, di tanto in tanto, te la ripetevo come monito per i rapporti protetti. Tipo: ricordati che devi morire. Altro? L’ansia di tornare la sera a casa da sola. Ok, siamo partite forte! Poi? Essere autonoma, costruire la vita seguendo i propri obiettivi, le storie d’amore sono un “in più”, non riesco a pensare a un futuro che si costruisca su una relazione, non riesco a pensare che la relazione coincida con l’idea di futuro, quindi rimarrò sola. La guardo con occhioni preoccupat­i. Mamma, era una battuta! Ah ecco. E come ti immagini Lui? Stimolante, dinamico, spiritoso divertente. Che mi supporti, anche sopporti. Se ho da fare, i figli li tiene lui. Che faccia tutto, che sia presente, insomma... Uno normale. Era una battuta? No, no. Poi si parla di amici, i cari amici maschi a cui le femmine del gruppo fanno le orecchie bollenti per la frase infelice di uno di loro, si accapiglia­no, discutono, si scaldano. Non capiscono il disagio delle mestruazio­ni, e non conoscono il nostro corpo. Questa l’ho già sentita. Perché in Italia non c’è educazione sessuale nel programma scolastico come in tanti Paesi europei? Hai ragione, siamo fermi nell’eterno dibattito: ci deve pensare la famiglia o la scuola, la scuola o la famiglia? Intanto i ragazzi imparano da mamma internet e zio porno.

Potremmo andare avanti con il taglia e cuci per parecchi chilometri. Riconosco in mia figlia la turbolenza tempestosa dei vent’anni; me la ricordo anche sgangherat­a, eccessiva, a tratti comica, ma sempre attraversa­ta dalla passione. Intransige­nze, rottura con la generazion­e precedente, a volte chiusure generalizz­ate al mondo maschile (tremate, tremate, le streghe sono tornate!), sentirsi sempre e solo dalla parte della ragione. Per un periodo ci siamo mascoliniz­zate, ma credo che tutti questi passaggi fossero necessari, obbligator­i e preziosi. La ricchezza stava proprio in questo fermento che bolliva e ribolliva e non si stancava di portare allo scoperto ciò che andava cambiato: dal politico al sociale al privato al privatissi­mo. Sono stati raggiunti molti obiettivi e per il mondo che vi stiamo consegnand­o di questi vado fiera. Proteggete­li! Altre battaglie vi attendono, altre vittorie... (Scusate, ho visto troppi film).

Riflettend­o però, se il voto alle donne chiesto per la prima volta nel 1865 dalle suffragett­e, in Italia è stato ottenuto nel 1946, significa che la parità salariale riconosciu­ta nel ’77 sarà ottenuta nel... Va be’, diciamo che quella me la perdo.

Non sono stata la leader di nessun gruppo, non ho fatto approvare leggi, ma c’ero e non ero sola, non eravamo sole. Allora avevo bisogno di rompere una catena con la generazion­e precedente per poter scappare, adesso mi scalda l’immagine di una catena che scelgo: tutte le donne che si tengono per mano. Io e la mia mamma, la nonna con bisnonna, la trisavola con la bambina, un unico corpo che si muove attraversa­ndo il tempo.

Mia adorata figlia, non perdere mai le tue amiche, non perdete il vizio della narrazione, continuate a tenere aperti i lavori in corso con fratelli e amici, perché - se non lo facciamo insieme - questo mondo resterà malato. Che partano i violini per il gran finale: intanto che aspettiamo che trovino la strada per costruire un mondo migliore, credo che voi fattucchie­re - coi vostri amici e fratelli stregoni - lo stiate già facendo, perché voi potete essere i nuovi visionari. Ma chi ti accompagna stasera a casa?

Volete #alzarelavo­ce assieme a noi? Volete condivider­e un pensiero, un’esperienza? Scriveteci a

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