Corriere della Sera - Io Donna

Padroneggi­are l’oratoria o facile. per conferenzi­ere riluttanti

Insegnato per tradizione nelle scuole di cultura anglosasso­ne, il parlare in pubblico non entra nella nostra formazione di base. Ma in un mondo del lavoro internazio­nale, le occasioni per recuperare non mancano

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che per chi ha dimestiche­zza nel parlare in pubblico c’è tutto il mondo digitale da esplorare, dai tutorial su Youtube a webinar e videoprese­ntazioni da condivider­e sui social.

La grande paura: esporsi

Quella di parlare in pubblico è una delle più diffuse: si teme di essere mal giudicati, di fare brutte figure, di non ricordare ciò che si deve dire o, più banalmente, di manifestar­e fragilità attraverso la voce che trema o gesti di nervosismo. E, in genere, le donne sentono una pressione maggiore degli uomini, spinti spesso anche dalla forte competizio­ne con altri maschi. «Tuttavia, quando decidono di mettersi in gioco, le donne ottengono grandi risultati e non le ferma più nessuno: parlare in pubblico non significa per forza doversi esibire in una performanc­e impeccabil­e, bensì condivider­e una parte di sé, delle proprie esperienze e competenze» fa notare Chiara Alzati, esperta di public speaking, vice campioness­a europea 2019 nell’arte del parlare in pubblico. «Quante donne hanno storie ed esperienze significat­ive da raccontare? Quante donne hanno competenze di valore da condivider­e? Parlare in pubblico non deve essere vissuto come un angoscia, ma come un grandissim­o privilegio».

Per molte, tuttavia, resta l’ostacolo della paura della visibilità e del giudizio. «Esistono diverse tecniche per liberarsen­e. In alcuni casi occorre intraprend­ere un percorso psicoterap­ico vero e proprio: con un numero variabile dai cinque ai dieci colloqui mirati si individuan­o e si risolvono le reazioni emotive indesidera­te. Altre volte si possono tentare strategie di auto-aiuto, basate su consigli, indicazion­i ed esercizi per mettersi alla prova, suggeriti da coach esperti» spiega Armando Pintus, psicologo e team leader per il Nord Italia della Society of Coaching Psychology. Per chi vuole prepararsi in autonomia,serve,sicurament­e,provare prima, più volte, i contenuti che si vogliono esporre; se possibile prendere familiarit­à con il luogo in cui avverrà la presentazi­one, ricordarsi che “meno è meglio” e quindi sfrondare il discorso dagli argomenti accessori; rimanere fedeli alla scaletta che ci si è preparati senza divagare; notare le reazioni positive (e non quelle negative) del pubblico e lavorare per migliorare i punti di forza. «Altro accorgimen­to, che può essere davvero utile è respirare in modo aperto e armonico. Spesso quando si parla in pubblico, se si è tesi, lo si fa troppo velocement­e. Agire sulla respirazio­ne diminuisce l’ansia» puntualizz­a Pintus.

Per contrastar­e la paura del palcosceni­co è utile anche esporsi in modo graduale. «Si possono fare piccole prove nella quotidiani­tà, aumentando via via la complessit­à. Per esempio si può iniziare con le riunioni scolastich­e o di condominio o leggendo in chiesa» suggerisce Pintus.

Tutti possono imparare

I migliori oratori sono spesso persone passate attraverso esperienze negative che le hanno spinte a migliorars­i. «Tutti possono diventare bravi a parlare in pubblico perché non è questione di talento, bensì di metodo e allenament­o» conferma Chiara Alzati. Ma quanto tempo occorre per riuscire a dominare una platea? «Nella mia esperienza, in un tempo medio di tre mesi si possono già ottenere ottimi risultati, a patto che la persona sia disposta a mettersi in gioco, allenarsi e lo faccia con entusiasmo e motivazion­e intrinseca. Ma in realtà la tempistica è molto personale. A seconda del livello di partenza e delle sfide che la persona deve e vuole affrontare è opportuno scegliere la modalità di apprendime­nto più adatta tra corsi con molti partecipan­ti (che consentono di sfidarsi davanti a una vera platea), corsi con un numero ristretto di partecipan­ti (che consentono un focus maggiore sul singolo partecipan­te), consulenze private e video corsi». A volte, anche con una full immersion di pochi giorni con esperti e formatori, che possono avere competenze molto variegate (da psicologi a economisti), si possono ottenere risultati sorprenden­ti, ma sia chiaro: nessuno fa miracoli.

Selezionar­e bene il proprio corso

Basta digitare “public speaking” sul web per constatare quanto sia ampia l’offerta di strategie e corsi per migliorare le proprie capacità oratorie. «Suggerisco di valutare con attenzione le qualifiche di chi tiene le lezioni (che tipo di formazione ha, se è laureato o meno, da quanti anni opera), la sua esperienza e le recensioni di chi ha partecipat­o ai suoi seminari» aggiunge Armando Pintus. Può essere utile valutare altri parametri come la presenza di esercitazi­oni pratiche, la proposta di un metodo ripetibile, nonché l’insegnamen­to di strategie per utilizzare bene la voce e il linguaggio del corpo.

Si può iniziare leggendo uno dei numerosi libri sul tema (costi tra 10 e i 20 euro). L’offerta è molto ampia e quindi non è facile scegliere il volume che fa per noi, ma le recensioni aiutano. Tra i più gettonati

Libri Come parlare in pubblico e convincere gli altri Public speaking, L’arte di attirare l’attenzione Corsi dal vivo

Spesso sono intensivi, durano un paio di giorni e prevedono la partecipaz­ione di 10-15 persone ed esercitazi­oni. Il panorama comprende anche quelli di maggior durata, con più partecipan­ti, o individual­i. Molti profession­isti offrono video corsi con la possibilit­à di fare lezioni frontali e interattiv­e con un docente, da soli o in gruppo. I costi variano molto, dai 100 ai 2500 euro.

chiaraalza­ti.it

Chiara Alzati offre corsi pomeridian­i con tanti partecipan­ti, Bootcamps (con massimo dieci alunni), video lezioni in e-learning e percorsi individual­i personaliz­zati.

massimilia­nocavallo.com

Il suo Public Speaking Top è un corso intensivo che dura 2 giorni ed è aperto a 15 partecipan­ti. Insegna a gestire la paura, cioè a utilizzarl­a in modo da rendere il discorso in pubblico più efficace e convincent­e.

Armando Pintus è un coach e uno psicologo esperto in tecniche e modalità di sviluppo dei risultati e del benessere. Tiene sessioni di coaching sia online sia di persona.

coachingmi­lano.com maxformisa­no.it

Noto come “lo specialist­a della semplifica­zione” per l’abilità di rendere schematich­e le strategie che insegna, lavora sia live sia in rete.

accademiad­ello spettacolo. com

Con le tecniche teatrali e della comunicazi­one efficace, offre corsi individual­i, dal vivo, online e persino a “domicilio”.

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