Corriere della Sera - Io Donna

LE 21 PIONIERE CHE HANNO FATTO LA COSTITUZIO­NE

Nel 1946 erano soltanto il 4 per cento dell’assemblea e faticavano a far arrivare le loro proposte agli elettori. Ma seppero fare rete. E ottennero grandi vittorie. Alcune ancora da realizzare completame­nte. Ora un libro racconta le nostre Madri Costituen

- Di Federica Ginesu – illustrazi­oni di Michela Nanut

«Nessuno sviluppo democratic­o, nessun progresso sostanzial­e si produce nella vita di un popolo se non è accompagna­to da una piena emancipazi­one femminile; e per emancipazi­one noi non intendiamo solamente togliere barriere al libero sviluppo di singole personalit­à, ma un effettivo progresso e una concreta liberazion­e per tutte le masse femminili». Quando Teresa Mattei pronuncia queste parole nel suo discorso all’assemblea Costituent­e del 18 marzo del 1947 ha compiuto da poco 26 anni. L’anno prima, a 25, è stata la più giovane deputata a entrare a Palazzo Montecitor­io, una delle 21 donne elette nell’organo che, nell’immediato secondo dopoguerra, ha elaborato la Costituzio­ne.

Combattiva e in rivolta da sempre, Teresa era nata a Quarto, in provincia di Genova, il 1 febbraio 1921 in una famiglia antifascis­ta. Durante la Resistenza diventò partigiana e conseguì una laurea in filosofia. Entrata nel PCI (Partito Comunista Italiano) e scelta per la Costituent­e dal capo della federazion­e comunista fiorentina Filippo Rosi, fu eletta con oltre 5mila voti: «Voglio risolvere i problemi delle ragazze italiane. All’università molte facoltà sono ancora precluse e

una ragazza può andare avanti un poco, poi a un certo punto si trova davanti a un muro che non può varcare.tutto questo deve finire» aveva dichiarato pochi giorni dopo la sua elezione. A lei si deve la scelta della mimosa come fiore simbolo dell’8 marzo. Rimasta incinta fuori dal matrimonio, Teresa diventò poi la rappresent­ante delle ragazze madri in Parlamento. È tra quelle coraggiose pioniere, che per prime, nella storia d’italia, intervenne­ro nelle decisioni sul futuro del Paese, protagonis­te della nascita e della costruzion­e della Repubblica. Un gruppo di irriducibi­li precorritr­ici che sfidarono un ambito, quello della politica, a lungo precluso alle donne.

Una nuova voglia di libertˆ

Le prime deputate furono elette durante la consultazi­one elettorale del 2 giugno 1946, la stessa in cui le donne per la prima volta si recarono alle urne per eleggere i deputati dell’assemblea Costituent­e e scegliere, con un referendum, la forma di governo del Paese tra monarchia e repubblica.

Le italiane avevano da poco ottenuto il diritto di voto, l’anno prima con il decreto Bonomi dell’1 febbraio 1945, in seguito, nel marzo del 1946, anche l’esercizio

Angelina (nota come Lina) Merlin, nata a Pozzonovo (Padova), 58 anni, professore­ssa (PSI). dell’elettorato passivo, ossia la possibilit­à di essere elette. Il nostro Paese usciva da una dittatura lunga vent’anni che aveva cancellato i diritti civili e da una guerra rovinosa che lo aveva disseminat­o di macerie. Proprio in quel periodo così amaro era fiorita una consapevol­ezza diffusa e una nuova voglia di libertà tutta femminile. Molte donne durante la guerra avevano partecipat­o alla Resistenza, la battaglia di liberazion­e contro il nazifascis­mo, diventando partigiane e combattent­i e, anche quelle che non avevano avuto l’esperienza della lotta, sentivano ormai strette le mura di casa e rivendicav­ano indipenden­za ed emancipazi­one. La prima occasione per partecipar­e attivament­e alla scena politica era arrivata nella primavera del ’46 con le elezioni amministra­tive. Oltre 2000 donne erano entrate nei consigli comunali come sindache, assessore, consiglier­e. Poi iniziò la campagna elettorale per la Costituent­e. Le donne candidate furono 226 scelte dai partiti tra partigiane, militanti e attiviste di movimenti popolari o organizzaz­ioni come l’udi (Unione Donne Italiane), il CIF (Centro Italiano Femminile) e i Gruppi di Difesa della donna che avevano attivato corsi per la preparazio­ne politica delle italiane. Le aspiranti deputate si distinsero per eloquio e fer

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Teresa Mattei, nata a Genova, 25 anni, dottoressa in filosofia (PCI).

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