Corriere della Sera - Io Donna

I sei mesi decisivi della donna più potente del mondo

- Aldo Cazzullo

Quindi, ci siamo. La vita e la politica offrono ad Angela Merkel la possibilit­à decisiva. La Cancellier­a ha sei mesi di tempo per stabilire come intende passare alla storia: se come statista tedesca, oppure come la prima statista europea. Il semestre di presidenza della Germania sarà cruciale. Tradiziona­lmente, ogni sei mesi la guida del Consiglio europeo – composto dai leader dei ventisette Paesi dell’unione, ridotti a ventisei con l’uscita di Londra – ruota da una capitale all’altra, da un capo di governo all’altro. Si tratta di un ruolo a volte poco più che simbolico. Ma quando c’è di mezzo la Germania, la forza conta più dei simboli, la sostanza conta più della forma.

Con la pace, Berlino ha ottenuto l’obiettivo che aveva fallito scatenando due guerre mondiali: l’egemonia in Europa. Finora non ne ha fatto un uso né generoso né lungimiran­te. La Merkel ha riconosciu­to – sia pure a posteriori – di aver sbagliato con la Grecia. Ora, dopo la devastante crisi seguita alla pandemia, ha fatto un passo avanti, e sta tentando di convincere alcuni Paesi riottosi – a cominciare dall’austria – a fare debito comune e a dare concreti segnali di solidariet­à alle nazioni dell’europa latina.

C’è un episodio nella sua biografia che mi ha sempre colpito. Come moltissimi tedeschi, la Merkel ama venire in vacanza in Italia. Come molti suoi connaziona­li, ama Ischia, per il mare e per le terme. A lungo è andata nello stesso albergo. Qualche anno fa, a Pasqua, ha scoperto che il maitre che si era sempre occupato di lei aveva perso il lavoro, ed è andata a casa sua per salutarlo. Un gesto di sensibilit­à che pochi politici italiani avrebbero avuto. Forse solo una donna, sia pure di potere, era in grado di farlo.

Da sempre sono convinto che la politica sia cosa da donne più che da uomini; soprattutt­o ora che c’è da prendere decisioni fondamenta­li per le generazion­i future. Angela Merkel può essere la donna giusta al posto giusto. La attendiamo al varco. O adesso, o mai più.

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