Corriere della Sera - Io Donna
Il boom di Galileo e Copernico, l’attesa per la Divina Commedia
I prezzi dei libri antichi seguono il mercato, c’ è chi perde e chi guadagna. Oggi si scommette su Dante, a 700 anni dalla morte
Il sogno di ogni bibliofilo è la Bibbia di Gutenberg. Non si ricorda sia passata sul mercato. Ne esistono copie incomplete e ogni foglio può raggiungere il valore di 40mila euro. Paolo Rambaldi, grande esperto di libro antico, spiega come i prezzi siano spesso soggetti all’affacciarsi sul mercato di grandi collezionisti: «Negli anni Novanta un finanziere svedese cominciò ad acquistare incunaboli (libri stampati prima del 1500). Ne accumulò tremila e i prezzi schizzarono alle stelle. Quando ebbe un tracollo finanziario i valori crollarono». Raggiungono cifre da capogiro alcuni libri stampati da Aldo Manuzio a Venezia. Rarissimo il De Aetna (1496), un’opera minore di Pietro Bembo, e l’ambitissima Hypnerotomachia Poliphili (1499), unica aldina interamente figurata (il prezzo dipende dalla legatura, una copia normale si può acquistare a 100-120mila euro). Il prossimo anno si festeggeranno i 700 anni dalla morte di Dante e da qualche parte verrà esposta la prima edizione della Divina Commedia (Foligno 1472). Se ne ricorda una copia andata all’asta a Parigi alla fine degli anni Novanta per poco meno di due miliardi di lire. I libri che stanno avendo l’incremento di valore maggiore sono quelli scientifici. Tutto Galileo: il Sidereus Nuncius (1610) è fuori da ogni portata; il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo (1632) oggi vale, a seconda della conservazione, tra i 40 e i 150mila euro. Poi Copernico: il De revolutionibus orbium coelestium (1543) fu acquistato negli anni Ottanta per oltre un miliardo di lire. Si narra che, alla morte del collezionista, la famiglia l’abbia rivenduto facendovi un ottimo margine di guadagno.