Corriere della Sera - Io Donna

“Sono cresciuta dentro una rete di donne straordina­rie, con la logica delle più grandi che aiutano le più piccole”

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andato via, ma il trumpismo è vivo e vegeto. La destra radicale, misogina, sessista e violenta, ha molti alleati nel mondo e manipola gli istinti feroci dell’opinione pubblica. Il presidente brasiliano Bolsonaro che dice a una parlamenta­re “se non fossi brutta ti stuprerei” sdogana e normalizza la violenza. In Europa si negano i diritti acquisiti dalle donne, come il diritto all’aborto in Polonia. Segno che la malattia ancora c’è. Nel libro parla di pandemia ombra: che cos’è?

Un morbo che da secoli infetta il nostro pianeta, il risultato di un sistema che tratta le donne, la metà dei cittadini, come fossero inferiori, alimentand­o un processo di normalizza­zione della violenza. Nell’anno della pandemia abbiamo assistito all’escalation della violenza contro le donne. Sono le vittime più colpite dalla crisi, la coabitazio­ne forzata ne ha gettate di colpo a milioni in una situazione di pericolo. Nelle democrazie occidental­i si è registrato un incremento medio del 25-30 per cento di richieste d’aiuto ai centri antiviolen­za. Immaginiam­o quale inferno possa esserci nelle regioni più povere del pianeta. Ha moderato una tavola rotonda dell’onu su questo tema...

Sì, sono stati coinvolti tutti i rappresent­anti dei ministeri delle Pari Opportunit­à. L’obiettivo era chiarire, per avviare delle buone pratiche, che la vio

Gli esordi su La 7, poi co-conduttric­e in molti talk show. Qui è ad “Anno Zero”, nel 2006. lenza di genere non è un “danno collateral­e” della pandemia sanitaria, ma ne è parte integrante.

Molte donne non denunciano: perché?

Sono delle sopravviss­ute. In troppi casi sono state zittite. Come tantissime, prima e dopo di lei, mia madre Nadia non è stata creduta da chi doveva proteggerl­a, il suo aguzzino si è vantato di “averlo potuto fare perché nessuno glielo aveva impedito”. In questo modo si viene stuprate due volte: da un mostro e dalla società che non lo punisce.

Anche la libertà di movimento delle donne è sotto attacco…

Due anni fa mia figlia Miral ha vinto una borsa di studio all’università di Berkeley, in California. Ero estremamen­te orgogliosa. In quei giorni si svolgeva il processo all’aggressore di una ragazza, Chanel, che dopo essere stata stordita con l’alcol è stata stuprata dietro a un cassonetto dell’immondizia. Mia figlia era nella stessa area in cui è accaduto il fatto: io la pregavo di non uscire la sera perché non volevo che le accadesse quello che era accaduto a Chanel, a mia madre e a milioni di donne. Era un mio meccanismo di difesa. Mi stavo insegnando ad avere paura, facendo il gioco di chi difende un mondo patriarcal­e e ingiusto, nel quale una donna debba sentirsi sempre “preda”, per come si veste o perché esce di sera. Com’è finita la causa di Chanel?

Nonostante le testimonia­nze contro l’aggressore, il giudice ha emesso una condanna a tre mesi. Tre mesi! Chi fuma marijuana ne prende molti di più. Nella mentalità di una società maschilist­a il corpo di una donna è uno spazio libero. Vince la logica del “te la sei cercata”, sei una provocatri­ce, il tuo corpo ha mandato un invito. Si attribuisc­e la responsabi­lità alle donne, rendendole complici della violazione della loro persona e della loro dignità. Il giudice della causa di Chanel però è stato rimosso.

Sì, Chanel ha scritto una lettera che ha toccato i cuori della gente. La protesta ha costretto quel giudice alle dimissioni. Con la stessa forza del Metoo che ha spazzato via tanti uomini di potere. Sono precedenti importanti, ora in qualsiasi posto di lavoro in America un uomo che si azzardi a molestare o a parlare in maniera misogina, rischia il licenziame­nto. Ci vuole un costo sociale per portare al vero cambiament­o. Che ruolo hanno gli uomini in questa battaglia?

Biden, come aveva fatto Obama e come fa Trudeau in Canada, ha deciso di portare avanti un’agenda fem

A Sanremo, quando disse “domani si parli del mio vestito, ma non si chieda più a una donna che vestito aveva quando l’hanno stuprata”.

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