Corriere della Sera - Io Donna
La Kennedy canc
Se ne parlava tanto alla fine della Prima Guerra Mondiale e aveva un nome quasi carino: spagnola, la chiamavano. Pareva più il titolo di una canzone romantica che non una minaccia. Invece così era detta l’influenza micidiale che infuriò dal 1918 al 1920, facendo più vittime della guerra. La donna della quale vi raccontiamo la storia nacque nel bel mezzo di quella tragedia, il 13 di settembre del 1918. Si partoriva in casa, all’epoca, e la sua mamma, Rose Fitzgerald Kennedy, non faceva eccezione. Di figli ne aveva già avuti due e tutto era andato per il meglio. Invece quella volta il suo medico di fiducia fu trattenuto al capezzale di un’altra paziente che aveva contratto la spagnola e il parto andò troppo per le lunghe.
Era l’unica “diversa” in famiglia
La bambina fu accolta con gioia, dopo due maschi, e battezzata Rosemary. Ma ben presto fu chiaro che c’era qualcosa che non andava in lei e che, nonostante il bell’aspetto e lo splendido sorriso, non sarebbe mai stata all’altezza degli altri fratelli e sorelle, nove in tutto, sei dei quali venuti al mondo dopo di lei.
Eh sì, la famiglia Kennedy era di quelle di una volta, numerose e solide, almeno all’apparenza. Papà Joe faceva carriera come imprenditore, accumulava denaro e reputazione, entrava in politica, diventava addirittura ambasciatore in Inghilterra. Mamma Rose sfornava figlioli, si occupava di tutto, gestiva magnificamente casa e rapporti sociali, fingeva di non vedere i tradimenti continui di un marito che, soprattutto da quando era entrato nell’industria del cinema, metteva in pratica l’aforisma di Oscar Wilde: «Posso resistere a tutto, tranne che alle tentazioni». Da Gloria Swanson a Marlene Dietrich e alla sua segretaria personale, passavano tutte nel suo letto, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
E questo non inficiava l’armonia di una famiglia cattolica, compatta a mostrare il meglio all’esterno e unita all’interno da un obiettivo comune: costruire il futuro dei figli. Di tutti, maschi e femmine, attraverso ottime scuole, ottime frequentazioni, ottimi matrimoni. I Kennedy devono primeggiare, negli studi e negli sport. Devono farsi onore, prepararsi a un futuro scintillante. Chi sarà presidente degli Stati Uniti, chi senatore, chi moglie di un ambasciatore... Ciascuno ha un destino segnato. Tutti, tranne una. Rosemary no, perché è diversa. Ma in che senso?
Sono tempi in cui la disabilità intelletti