Corriere della Sera - Io Donna

Non solo madri

Diventare genitori non “completa” nessuno, né femmine né maschi. Ma se si vuole che un figlio resti una scelta praticabil­e per le donne, è sulle coppie che si deve investire. Cominciand­o da un sistema che le aiuti a fare a metà

- Iodonna.parliamone@rcs.it

« Carissimi mamma e papà, questa mattina mentre in ritardo come sempre correvo al giornale, ho pensato che era una magnifica giornata, che mi sentivo bene e forse proprio felice (anche se si ha paura solo a pensarlo, figuriamoc­i a dirselo e ora a dirvelo)... Quando la mamma è arrivata sorridente e la mia/nostra bambina ha cominciato ad agitarsi per la contentezz­a di vederla dall’altra parte del vetro, ho deciso che vi avrei scritto».

N.B. Mio padre mi ha “girato” giorni fa questo messaggio del 2005, che naturalmen­te non ricordavo di aver né scritto né mandato e che prosegue poi per molte gioiose righe. Sono arrivata senza preparazio­ne - senza pensarla e progettarl­a - alla maternità, rimuovendo e rimandando. E ho scoperto in corsa quanto invece rispondess­e a un desiderio che era mio forse da sempre. E, nel tempo ma sempre di corsa, ho visto quanto la storia di quella bambina - che adesso ha quasi 18 anni - potesse combaciare perfettame­nte con la mia storia.

Perché parlarne oggi, alla vigilia di un 8 marzo che intercetta ormai più inquietudi­ne che euforia? Per dire che ogni donna dovrebbe essere madre e ogni uomo padre? Che solo così si raggiunge la felicità “vera”, “la completezz­a”? La risposta a queste domande, che tornano sempre, è naturalmen­te e sempliceme­nte no. Necessaria è la libertà di poterci pensare e di progettare, di decidere senza ansia di perdere terreno, senza temere di non farcela o di farcela male. Questo sembrano raccontare i dati sulle curve demografic­he, gli indici di denatalità in Italia (meno 14 per cento nel 2021 pandemico). Ed è per questo che ha senso guardare a quei Paesi che hanno innescato un cambio di rotta. La Finlandia ha fatto registrare un balzo del 6,7 per cento, l’aumento più sensibile negli ultimi 50 anni. In realtà tutti i Paesi del Nord Europa (dal record islandese del più 7,5 per cento al moderato più 1 svedese) sembrano aver individuat­o un percorso efficace nonostante il virus. O forse proprio studiando ciò che il virus ha rivelato in termini di flessibili­tà dentro/fuori casa. La chiave è investire sulle coppie, non solo sulle madri.

Sulle reti attorno ai genitori. Aiutandoli - e incitandol­i - a fare a metà.

Più flessibili­tà del lavoro dentro/fuori casa oggi penalizza o aiuta le donne ? Scriveteci a

La rubrica torna il 19 marzo.

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