Corriere della Sera - Io Donna

Quello che le donne raccontano

Le ospitate in tv e il rischio di indossare troppi personaggi

- Antonella Baccaro abaccaro@corriere.it

Per gli amanti della letteratur­a popolare, come me, il ritorno in tv di Pamela Prati, dopo le vicende che avevano visto l’ex soubrette del Bagaglino coinvolta in una storia d’amore immaginari­a con tale Mark Caltagiron­e, era attesissim­o. A riportarla sul “piccolo schermo” è riuscita Francesca Fagnani, puntutissi­ma conduttric­e del programma Belve, su Rai2. Dico subito, per chi non vi avesse assistito, che la chiacchier­ata non ha aggiunto nulla alla conoscenza degli sviluppi della fantavicen­da, che sono stati relegati sotto la voce: “Non posso parlarne: c’è un’inchiesta in corso”. L’unico elemento di novità è stato un accenno a minacce pesanti che avrebbero influito su alcuni comportame­nti di Prati, probabilme­nte gli stessi che sono finiti sotto la lente della magistratu­ra.

Esaurito in poche battute il maggiore motivo d‘interesse del grande pubblico per la soubrette, quello che è rimasto è il racconto di una donna in difficoltà economiche, forse le stesse che c’erano prima di quello che a molti era sembrato un battage creato apposta per recuperare visibilità, con tutto quello che ne poteva conseguire. Un racconto, quello di Pamela, punteggiat­o da dichiarazi­oni nelle quali si paragona a Wanda Osiris, si professa naturalmen­te “prima donna” e asserisce che la prima dote della medesima è “l’umiltà”. L’autonarraz­ione di una signora di 63 anni, portati magnificam­ente, che, dopo l’amara esperienza, adesso lascia i tanti spasimanti “ai suoi piedi”, dove sarebbero caduti nel tentativo di averla.

Ma il racconto televisivo, dovendo per necessità semplifica­re, è spietato sempre, anche quando la trasmissio­ne non si chiama Belve. Sicché il tentativo della star del Bagaglino di rappresent­arsi come il prototipo della donna vittima di una delle tante truffe amorose imbastite sul web è andato a sbattere con il profilo da diva scolpito dalla medesima. Impossibil­e tenere l’uno e l’altro. Come disse una mia amica, che se ne intendeva, a un’altra amica, che aveva l’abitudine di indossare i cerchi da gitana e gli abiti da Maria Antonietta: «Tesoro, se proprio devi, scegli un personaggi­o».

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