Corriere della Sera - Io Donna

Anna Vaccarelli

Premiata come miglior informatic­a dall ’Italian Computer Society, è pioniera della cyber security, che divulga a scuola e nelle aziende. Ma quando si tratta di staccare punta sulla leggerezza: con lezioni di canto e gialli di un certo tipo...

- Di Antonella Rossi

Anna Vaccarelli, classe 1959, tarantina di nascita e pisana d’adozione, dopo la laurea in Ingegneria elettronic­a ha iniziato a occuparsi di elaborazio­ne del segnale e delle immagini. Successiva­mente si è concentrat­a sull’informatic­a, ha vinto un concorso al Cnr e da sempre lavora nell’ambito della ricerca. Dal 2004 è Responsabi­le delle relazioni esterne, media e comunicazi­one del Registro.it (nic.it), l’“anagrafe“dei domini

.it, ma è anche impegnata nella divulgazio­ne tecnica e scientific­a sui temi della rete, sia nelle aziende che nelle scuole. Una vera “cyber woman”, che ogni tanto scappa al mare nella sua amata Puglia, dove ha lasciato il cuore.

«Non ho la sveglia, apro gli occhi da sola, faccio colazione con un tè e qualche biscotto perché ho bisogno di qualcosa che mi rianimi. A metà mattina integro con una merenda a base di yogurt, cereali e un kiwi».

«Esco di casa e vado dritta in Istituto, tranne quando mi fermo a fare la spesa. Ho sempre qualche bagaglio con me, tra cui il portatile, quindi mi sposto in macchina; so che è una scelta criticabil­e dal punto di vista ambientale, ma bisogna pur raggiunger­e dei compromess­i con le proprie necessità di sopravvive­nza».

«La giornata si svolge interament­e in ufficio. Tra i miei compiti c’è la divulgazio­ne della cultura digitale, sia verso le imprese, per far capire come migliorare il business, sia nelle scuole: con la pandemia si sono annullati i tempi degli spostament­i e riusciamo a raggiunger­ne di più, facendo lezione anche tutti i giorni. Tante le attività possibili. Ai più piccoli spieghiamo cos’è la rete e come funziona attraverso una Web App che si chiama Internetop­oli; presenta spiegazion­i teoriche, video e giochi che affrontano temi tipici della cyber security, dalle richieste di contatto da parte di sconosciut­i, ai virus. Per i ragazzi delle superiori, invece, sono stati pensati seminari in parte teorici in parte laboratori­ali che possono rientrare nelle ore di cittadinan­za digitale previste dai programmi ministeria­li (iniziative su ludotecade­lregistro.it). Alterno il lavoro al computer alle riunioni con i colleghi. Resto fino al tardo pomeriggio, in base agli impegni».

«Un pranzo leggero, di solito cucinato la sera prima».

«Vado a casa, ma una volta a settimana ho cominciato a prendere lezione di canto. Ho cantato in alcuni cori e a un certo punto mi è venuta voglia di approfondi­re l’aspetto tecnico della questione. Mi piace e mi trovo molto bene: il detto “canta che ti passa” risponde al vero».

«Preparo la cena, ogni tanto vedo un gruppo di amici, a casa o fuori, si va a teatro o all’opera, ma non sono uscite abituali. Se dopo cena si prevede di fare tardi, devo prendere un tè a metà pomeriggio, altrimenti nel mezzo della serata già dormo. Sono un disastro!».

«Mi piace leggere, sono sempre stata onnivora, ricordo quella piccola impresa che fu, da ragazza, La saga dei Forsyte, oggi non credo che ce la farei. Acquisto soprattutt­o gialli e thriller, purché non siano horror e ansiogeni, la lettura è una cosa che deve fare compagnia non sconvolger­e. E poi le emozioni della vita sono già sufficient­i! L’ultimo? Gli occhi di Sara, di Maurizio De Giovanni».

«Spengo la luce. Non si può dire che sia una nottambula. Dormo sempre profondame­nte, poi si ricomincia!».

Colazione con un tè corroboran­te, per partire a pieni giri.

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