Corriere della Sera - Io Donna

Meno di un euro su 24

È quanto ha erogato lo Stato nel 2021, rispetto ai fondi previsti per gli orfani di femminicid­io. Infatti molti minori e famiglie non sanno neppure di averne diritto. È ora di far rispettare davvero la legge...

- Iodonna. parliamone@rcs.it

Nell’ultimo anno lo Stato ha stanziato 12 milioni di euro in favore degli orfani dei femminicid­i. Ha speso appena 448.223 euro. Ci sono delle difficoltà burocratic­he da risolvere, ma il vero problema riguarda la mancanza di richieste. Ecco perché bisogna al più presto modificare la legge, alzare i parametri massimi, snellire le procedure e cambiare alcune regole. E così pensare a questi minori che nella maggior parte dei casi non hanno più la mamma mentre il papà è in carcere. Oppure sono rimasti soli: capita spesso che dopo aver ucciso la donna, l’aguzzino si tolga la vita. Molti di loro sono stati affidati a nonni, zii, altri parenti: vittime collateral­i, «condannati», come raccontano molti di loro «a vivere in un miscuglio di dolore e rabbia, per sempre, ma anche a combattere con intoppi burocratic­i o lentezze». Altri sono in orfanatrof­io, in attesa di essere accolti in nuove famiglie. Troppi non sanno di avere diritto a questi soldi.

A occuparsi dei dossier è il prefetto Felice Colombrino, Commissari­o per il Coordiname­nto delle iniziative di solidariet­à per le vittime dei reati di tipo mafioso e dei reati intenziona­li violenti. La relazione relativa al 2021 dimostra che il suo ufficio ha concesso «benefici a 38 orfani affidati, cui è stato corrispost­o l’importo di 300 euro al mese per un totale di euro 245.800 e aperto un ruolo di spesa fino alla maggiore età dell’orfano». Ognuno ha preso una cifra a partire dal giorno in cui è avvenuto il delitto. Sono state anche «deliberate borse di studio per un totale di 140.100 euro in favore di 35 orfani e rimborsi per spese mediche per 20.943 euro in favore di 18 orfani». Molto altro si può e si deve fare. La legge entrata in vigore nel luglio del 2020 prevede un indennizzo di 50mila euro che aumenta fino a 60mila euro nel caso di omicidio commesso dal coniuge. A questo si aggiunge il rimborso di spese mediche e assistenzi­ali fino a 10mila euro.

È troppo poco. L’esempio di quanto accaduto nel 2021 lo dimostra in maniera evidente. Bisogna intervenir­e e farlo presto. Si deve pensare di restituire almeno un po’ di speranza e di futuro a chi ha già patito tantissimo. E per questo deve poter guardare avanti con nuove certezze.

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La rubrica torna il 23 aprile.

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