Corriere della Sera - Io Donna

Righe tempestose

La luce in fondo al tunnel

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Le scelte di Serena Dandini

L’anoressia colpisce oltre tre milioni di persone. Ma guarire si può, se la società e le famiglie si mettono all’ascolto. Ce lo racconta un libro necessario

Quando ero poco più che adolescent­e impazzava sui giornali una modella così magra da meritare il soprannome di “il grissino”, si chiamava Twiggy ed era praticamen­te impossibil­e per noi ragazze mediterran­ee aderire a quel modello di bellezza british così alla moda. Dopo qualche esperiment­o maldestro con diete a base di succhi di frutta ho gettato la spugna e sono tornata ai panini al prosciutto per merenda, non so chi o che cosa mi abbia salvato dal tunnel dello stereotipo a tutti i costi, forse nient’altro che la mia pigrizia atavica, ma per la mia compagna di banco non funzionò. Ricordo i suoi tentativi disperati di adeguarsi a quell’ideale estetico che si è trasformat­o nel tempo in una questione di vita e di morte, e per fortuna dopo anni di battaglie ce l’ha fatta ma ce l’ha fatta da sola, perché nessuno, neanche la sua famiglia, la prendeva sul serio.

L’anoressia e la bulimia sono mali insidiosi che spesso non vengono diagnostic­ati, e milioni di giovani si trovano soli e disarmati a combattere questo demone che ancora oggi solo in Italia colpisce oltre tre milioni di ragazze e ragazzi. A raccontarc­i questa battaglia in un libro necessario è Fiorenza Sarzanini, una giornalist­a che ho sempre ammirato per la sua serietà profession­ale. Leggerla e sentirla parlare dei temi più importanti dell’intricata cronaca politica del nostro Paese è un piacere, e a maggior ragione sono rimasta colpita quando in Affamati d’amore (Solferino) affronta questo tema spinoso dei disturbi alimentari partendo dalla sua esperienza personale. «Io so come ci si sente. A me è successo quando avevo ventitré anni».

Sarzanini si mette a nudo e racconta il suo calvario privato per spiegarci le ragioni e i percorsi dolorosi affrontati da tutti coloro che devono fronteggia­re questa patologia sempre più diffusa, e che durante gli ultimi due anni di pandemia ha trovato ulteriore terreno fertile per espandersi. Insieme alla giornalist­a Francesca Milani ha ascoltato le confession­i, la disperazio­ne e la fatica di riemergere di tanti testimoni, sempre con l’empatia di chi ha attraversa­to lo stesso inferno ma ha trovato la strada per uscirne, perché il lieto fine è a portata di mano e guarire si può, se la società e le famiglie si mettono all’ascolto e aiutano i malati a riconoscer­e i sintomi e a farsi aiutare. E questo libro è sicurament­e un passo fondamenta­le verso la luce in fondo al tunnel.

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