Corriere della Sera - Io Donna

In casa cresce la giungla del web

Si pensa ancora che nelle camerette i più giovani siano in salvo da un mondo che sembra sempre più infido. Ma secondo i dati 2021 crescono, anche in quella fascia d’età, i reati on line. Qualcosa nell’educazione va cambiato

- Iodonna. parliamone@rcs.it

Èla piazza virtuale che ormai troppo spesso diventa più pericolosa della piazza reale. Soprattutt­o per i minorenni. E dimostra come il divieto di uscire, vedere gli amici, frequentar­e i locali spesso possa rivelarsi dannoso perché lascia i ragazzi a casa, liberi di concentrar­si su computer e smartphone, di navigare sul web esplorando siti e social che spesso si trasforman­o in vere e proprie trappole. I dati relativi all’attività della polizia postale nel 2021 servono a lanciare l’allarme. Perché ci sono stati «533 casi di adescament­o on line e un considerev­ole numero di vittime d’età compresa tra 10 e 13 anni, mentre 136 sono stati i minori denunciati per cyberbulli­smo e 464 i casi complessiv­amente trattati, che hanno visto nella fascia di età 14-17 quella più colpita».

In realtà gli adulti non mostrano di essere più responsabi­li dei ragazzi. Il rapporto relativo all’ultimo anno ha risultati drammatici: «Sono stati trattati 7.692 casi di stalking, minacce, molestie, sex extortion, sostituzio­ne di persona, illecito trattament­o dei dati personali, hate speech, propositi suicidari, per i quali sono stati indagati 566 soggetti (di cui 8 arrestati). In continuo aumento l’attività di contrasto al revenge porn (la diffusione di immagine intime del/la partner per ritorsione, ndr) con 265 casi trattati (di cui 30 in danno di minori), con 120 persone indagate (di cui 4 arrestate)». È il ricatto di diffondere immagini pornografi­che che ferisce le persone fino a spingerle talvolta al suicidio. L’aggression­e subdola dalla quale è sempre impossibil­e difendersi.

E poi ci sono le truffe legate al trading on line con 1.652 denunce e «oltre 46 milioni di euro sottratti alle vittime che, allettate dalla prospettiv­a di facili guadagni derivanti da investimen­ti “sicuri”, sono cadute nella rete di abili truffatori e finti intermedia­ri finanziari». Ci sono i furti con le finte mail che hanno causato un danno economico di oltre 20 milioni di euro, di cui solo 7 milioni recuperati. Quanto basta per comprender­e come internet non sia il nemico ma uno strumento da maneggiare con estrema cura e attenzione. In modo particolar­e quando gli “utilizzato­ri” sono i più piccoli che non vanno mai lasciati soli ad affrontare il mondo al di là dello schermo.

Vi sentite capaci di riconoscer­e un tentativo di truffa on line ai vostri danni? Scriveteci a

La rubrica torna il 7 maggio.

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