Corriere della Sera - Io Donna
Quello che le donne raccontano
Quel quid in più che fa piacere il lavoro
Uno dei motivi che avrebbero alimentato le “grandi dimissioni”, traduzione letterale del fenomeno americano dell’allontanamento di massa dal lavoro post pandemia, è legato all’aspetto sociale dell’impiego. Insomma, secondo i ricercatori, il lockdown, e il conseguente sviluppo dello smart working, avrebbero tolto al lavoro una parte del suo appeal: quello che deriva dai rapporti con i colleghi. L’assenza delle relazioni umane, che fanno parte del nostro vissuto quotidiano di lavoratori, avrebbe generato disaffezione.
La cosa è particolarmente vera per le donne: nel rapporto Women in America: Work and Life Well-lived la società di ricerca Gallup ha scoperto che per due terzi delle donne sondate l’aspetto sociale dell’occupazione è una “delle ragioni principali” per cui lavorano. Ma dalla soddisfazione di questo requisito derivano benefici anche per l’azienda. L’esistenza di una rete “amicale” sul lavoro rende meno probabile che si cerchi un impiego altrove, diminuisce il livello di stress e spinge a migliori prestazioni. Dunque sarebbe consigliabile per l’azienda favorire le relazioni umane, i momenti di conoscenza e di aggregazione. Insomma tutte quelle cose che nel nostro immaginario un po’ cinico ci fanno venire in mente le gite aziendali di Fracchia.
Guardando la cosa dal punto di vista più personale invece, che le relazioni sul lavoro siano importanti non mi sorprende: chi è single sa che le relazioni umane contano. Tutte. Che siano quelle famigliari di origine, oppure quelle acquisite dalle relazioni affettive che si sono esaurite e, persino quelle sul lavoro, tutte contribuiscono a produrre quel “pacchetto” di contatti umani che servono per “scambiare” umanità.
Attenzione però, non stiamo parlando necessariamente di amicizie. Anzi. Riversare sulle relazioni lavorative le aspettative di creare rapporti umani profondi rischia di caricare le stesse di un peso eccessivo sotto il quale potrebbero restare schiacciate. Insomma, diamo loro il giusto valore. Alla fine le relazioni umane sono come i fiori di un bouquet: tutti prima o poi sfioriscono, alcuni però regalano con la loro bellezza piccoli o grandi momenti di felicità.