Corriere della Sera - Io Donna
Bagno di sole
Non è vietato ai minori. Solo, bisogna andarci cauti. E preservare i piccoli dai raggi diretti prima dei quattro anni. Oltre a rinfrescarli di continuo
che (fortunatamente) continua a fare notizia, un altro che molti ancora ignorano. Perché se è risaputo che le ustioni solari in età pediatrica sono terreno fertile per sviluppare problemi cutanei, anche seri, nel corso della vita, meno si sa del fatto che i bambini d’oggi, trascorrendo all’aria aperta un’ora in meno al giorno rispetto a dieci anni fa, sono carenti di vitamina D. Colpa di tablet e videogiochi. La soluzione c’è: sensibilizzare i genitori perché usino il buonsenso.
Accanto a un tema Occhio ai primi tre
anni prima di esporre il piccolo al sole» spiega Aurora Garré, medical marketing manager di Isdin. Sì ai raggi allora, ma con tutti gli accorgimenti del caso. Partendo dall’spf, che non deve mai scendere sotto il 50, specie in montagna e anche sotto l’ombrellone, essere water resistant, senza profumo e allergeni. Le formule più nuove resistono all’acqua fino a 80 minuti, sono anti-sudore, antisale e anti-cloro, e mantengono costante l’idratazione, specie nei neonati soggetti a disidratarsi. L’associazione con acque spray da spruzzare prima del solare su viso e corpo rinfrescherà evitando il colpo di calore.
No tassativo, naturalmente, alla fascia oraria più insidiosa, che per gli under 6 si prolunga dalle 10 alle 16. Sì, invece, a magliette, cappellini e occhiali.
Vai di schermo
La frequenza d’applicazione non cambia rispetto a quella degli adulti: ogni due ore se c’è esposizione diretta o se il bimbo sta facendo attività all’aperto, anticipando in caso di sudorazione o bagno. Sulla scelta del filtro, fisico o chimico?, campo libero. «I primi vengono utilizzati preferibilmente nei neonati o in caso di accertata allergia agli altri. Il limite è nel comfort cosmetico, ma le nuove formule sanno come minimizzare la patina biancastra» prosegue Garré.
Siate generosi
Soggettiva è anche la scelta della texture. «Nei bambini in età scolare vengono utilizzati formati spray per incoraggiarli ad applicarli da soli» chiude l’esperta. Piacciono perché non ungono e non appiccicano, ma almeno i primi giorni evitate quelli trasparenti e prediligete le texture bianche, per non correre il rischio di lasciare parti scoperte, spruzzando generosamente su viso e corpo. Il consiglio più importante? Non abbassate mai la guardia.