Corriere della Sera - Io Donna

Amici a tempo determinat­o?

Nel lockdown si è impennato il numero dei cani accolti in famiglia, nel 2021 si è avuto un boom di abbandoni. “Colpa” del ritorno alla normalità. E anche di poca consapevol­ezza dei proprietar­i. L’enpa dà qualche dritta

- Fiorenza Sarzanini fsarzanini@corriere.it © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La corsa all’acquisto era scattata durante la pandemia e in particolar­e nei mesi di lockdown. La regola che consentiva di uscire senza limitazion­i, così come il maggior tempo a disposizio­ne per accudirli e in ogni caso il bisogno di riempire le giornate, certamente aveva influito sulla scelta di migliaia di famiglie di prendere un cane. Ma quando le restrizion­i sono finite e le persone sono tornate alla normalità gli “amici dell’uomo” in molti casi sono, evidenteme­nte, diventati ingombrant­i. E c’è chi ha deciso di disfarsene, come un giocattolo rotto da buttare via.

L’indagine condotta dall’enpa - l’ente per la protezione degli animali - consegna una situazione drammatica e inquietant­e. Si scopre infatti che nel 2021, «nei canili sanitari italiani sono entrati 72.115 cani, 29.194 quelli accolti dai canili rifugio per un totale di 101.309 nuovi ingressi a fronte di 33.981 adozioni».

Guida la classifica negativa il Lazio con «9.158 ingressi nei sanitari e 3.384 nei rifugi, seguito da Campania con 8.702 nei sanitari e 3.200 nei rifugio e Sicilia con 8.192 nei sanitari». La Puglia è invece la Regione dove si registra il maggior numero di adozioni (6.259 esemplari) poi c’è la Campania (5.526) e il Lazio (4.693). Lo scorso anno l’enpa ha invece «aiutato 89.791 animali (+14.707 rispetto al 2020), ne ha soccorsi 22.126 e microchipp­ati 16.259, ha

dato in adozione 17.818 cani e 15.412 gatti, sequestrat­o per maltrattam­enti 1.291 animali e sterilizza­to 3849 cani e 29.012 gatti».

Carla Rocchi, da anni alla guida dell’ente, è categorica sul rischio di randagismo: «Quando si accoglie un animale l’obiettivo deve essere imperativo, “con te

sempre”. Bisogna avere la consapevol­ezza di che tipo di impegno comporti prendere con sé un animale, anche in termini economici». Per questo, prima di aprire la propria casa a un cane o a un gatto, l’enpa suggerisce di valutare bene una serie di regole e in particolar­e di chiedersi se si è in grado di «assumersi la responsabi­lità di non sradicarlo mai dal suo gruppo famigliare individuan­do anche il suo punto di riferiment­o» e soprattutt­o «educarlo in modo da non confondere l’amore con il

bisogno di soddisfare i propri bisogni personali attraverso di lui».

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