Corriere della Sera - Io Donna
Le forme del bello
Il laser che ridona splendore anche ai capolavori. E le fragranze “madrine” di eventi prestigiosi. La bellezza esplora nuovi mondi. E suscita emozioni forti (ancora di più)
Difficile dimenticare
l’incendio che il 15 aprile del 2019 ha rischiato di inghiottire per sempre
Notre Dame de Paris. Oggi la cattedrale è avvolta da un immenso cantiere che coinvolge anche l’italiana Renaissance del gruppo El.en., tra i leader mondiali nella produzione di laser medicali ed estetici e anche artistici per la conservazione dei capolavori.
Cos’hanno in comune l’eliminazione di una cicatrice, il ringiovanimento di un volto e il restauro di un Caravaggio? Un raggio di luce, selettivo e preciso. «Grazie al laboratorio interno di ricerca biologica, dove si studia l’interazione tra i nostri dispositivi, i tessuti e le mucose, la pelle non ha segreti per noi. Come non ne hanno le tecniche per far rinascere le opere dei grandi maestri, Leonardo, Giotto, Michelangelo, Raffaello. In entrambi i casi ci affidiamo ai nostri sistemi laser» spiegano da Renaissance. Non c’è testimonianza storica a cui non sia stata restituita l’antica bellezza, in Italia e all’estero fino alla Città Proibita di Pechino e alla Porta del Santo Sepolcro a Gerusalemme. Mentre sono oltre trenta (tra sistemi laser, microonde, luci pulsate e radiofrequenza) le soluzioni proposte per trattare gli inestetismi cutanei e corporei. Tirando indietro le lancette del tempo.
Effluvi in mostra
L’invisibile diventa visibile, da Parigi a Venezia, con Accordi di Profumo ed Essenze, due rassegne da visitare fino al 27 novembre 2022, in concomitanza con la Biennale Arte, allestite da Mavive e la Fondazione Musei Civici di Venezia. La prima, nata dalla collaborazione con Givaudan, propone un viaggio alla scoperta delle biodiversità che hanno ispirato le otto nuove “Nature Conscious
Eau de Parfum”, da indossare sole o sovrapposte, realizzate con ingredienti e tecniche sostenibili, mentre Es-senze promuove un esperimento ardito. «Per la prima volta in Italia esponiamo una collezione di lavori di artisti internazionali associandovi uno spartito olfattivo, con dodici fragranze che si traducono in altrettante installazioni» racconta
Marco Vidal, direttore generale di Mavive.
Due opere su tutte. Quella di Bruna Esposito è composta da un gong, un battente e una corona d’alloro che, a ogni suono, propaga i suoi effluvi. L’altra è la scultura in rame a testa in giù dello statunitense Namsal Siedlecki, associata all’assoluta di alghe, odore simbolo della laguna, tanto cara a Mavive.