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Al via lo screening per scoprire prima il tumore ai polmoni

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La diagnosi precoce di cancro al polmone mediante screening potrebbe salvare 5mila forti fumatori ogni anno. E il previsto avvio in autunno del Programma nazionale di prevenzion­e del carcinoma polmonare potrebbe essere il primo passo per arrivarci. Finanziato dal ministero della Salute con 2 milioni di euro, consta in una Tac al torace di 30 secondi (e a bassa dose di radiazioni). Reclutati per l’esame saranno per ora settemila cittadini tra i 55 e i 75 anni, che fumano 20 sigarette al giorno da 30 anni o che hanno smesso di fumarne la stessa quantità da meno di 15 anni.

Al progetto partecipan­o 18 centri di eccellenza coordinati dall’istituto nazionale dei tumori di Milano. «In più del 70 per cento dei casi il tumore al polmone è scoperto in fase avanzata e ciò riduce le chance di guarigione per una patologia che nel 2021 ha fatto in Italia 34mila morti. Grazie allo screening, le diagnosi in stadio iniziale potrebbero passare dall’attuale 25 al 60 per cento garantendo trattament­i più efficaci» spiega Ugo Pastorino, direttore della chirurgia toracica dell’istituto milanese. «I fumatori ad alto rischio potenzialm­ente candidati allo screening sono circa 600mila. Quando si arriverà a coinvolger­ne un terzo si risparmier­anno 5mila vite». Un gruppo di esperti, tra cui Pastorino, ha sottoscrit­to il manifesto “Polmoniamo” che chiede di inserire lo screening polmonare nei Livelli essenziali di assistenza (rimborsati dal Ssn) e di coinvolger­e i medici di base nell’arruolamen­to dei soggetti a rischio. Per iscriversi: programmar­isp.it.

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Candidato all’esame chi ha più di 55 anni e fuma 20 sigarette al dì.

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