Corriere della Sera - Io Donna
“Preparo i bimbi rom per una carriera da musicisti”
“Tengo lezioni individuali” dice la violoncellista Eliana Gintoli. E qualcuno degli allievi si è già esibito alla Scala
Tutto è iniziato nel 2018 quando, grazie all’invito di una mediatrice culturale, Eliana Gintoli, musicista e insegnante, è entrata in un campo rom a Milano. «Mi hanno chiesto di occuparmi dei bambini. Sono arrivata da sola e non li ho più lasciati. Loro sono abituati ai volontari delle associazioni che vanno e vengono, io invece resto». Da allora Gintoli va ogni lunedì a insegnare violoncello ai bambini rom, in un container trasformato in sala di musica. Le sue lezioni sono individuali, così come quelle di violino, tenute da un altro docente. «Gli allievi, che hanno tutti genitori giovanissimi analfabeti, sono obbligati ad andare a scuola. Ma fanno fatica, anche perché hanno subito parecchi sgomberi, cambiando istituto e maestre, e ogni volta hanno ricominciato da capo. Il Covid ha peggiorato la situazione. I “miei”, però, sono stati tutti promossi». Oggi 21 bambini rom tra i 7 e i 12 anni seguono le lezioni di musica, e uno a 12 anni è stato ammesso al Conservatorio di Milano. «Dico sempre loro che non li preparo per suonare in strada ma per una carriera da musicisti». Sostenitrice di El Sistema, il progetto di educazione musicale nelle aree fragili nato in Venezuela negli anni Settanta che si è rivelato uno straordinario strumento di integrazione, la prof italiana ha creato l’orchestra e il coro Kethane, con bimbi rom e non, che nel 2020 si è esibito al Teatro alla Scala per il Giorno della Memoria. Adesso ha fondato l’associazione Akanà, «per poter partecipare ai bandi, ottenere finanziamenti e portare avanti il progetto. I bambini hanno bisogno di continuità».