Corriere della Sera - Io Donna
Paradiso 2042 Buona domenica
aro piccolo fiore che sei sbocciato all’alba di una bruciante mattina d’agosto. Caro cucciolo arrivato da un mondo liquido e quieto e depositato in un caos di rumori, odori, calori con ancora addosso i segni di una saggezza lontana, gli occhi stupiti e spalancati. Cara mia seconda nipotina, che hai portato gioia e tenerezza a tutti, spinto la bisnonna a sferruzzare ancora, riportato in carreggiata me che sognavo una vacanza esotica, messo alla prova tua mamma che ha da badare anche a una sorellina cocciuta.
Cari tutti voi, nati ora. Mentre arrivavate i ghiacciai si scioglievano, la grandine cadeva grande come palline da tennis, i mari erano troppo caldi per non inquietarci e abbiamo avuto l’impressione, con violenza, di assistere allo sgretolamento del mondo come l’avevamo conosciuto. Con le belle e le brutte stagioni, marzo pazzerello, maggio limpido e luminoso, luglio l’anticiclone e poi i
primi acquazzoni dopo la metà di agosto. Era bello sapere cosa aspettarsi e come coltivare in ogni fascia climatica, la neve a proteggere i semi, il gelo a fare riposare la terra, e poi le piogge ad addolcirla e il sole a risvegliarla, e muoversi secondo natura, seguirne gli umori e gli andamenti, modulare su questi i nostri ritmi e stupirsi ogni volta di come le previsioni fossero sbagliate. Perché il tempo era imprevedibile anche prima, ma mai impossibile.
Era bello, a ripensarci, avere la sensazione che la natura facesse parte di un piano che ci contemplava e accoglieva, con la consapevolezza che poteva esserci matrigna e occorreva ascoltarla, gestirla, ma non strapazzarla. Come tra quei muretti a secco delle nostre coste, dove viti e limoni
sono strappati a fatica alla terra, centimetro per centimetro, togliendo le pietre, smussando a terrazze, dissodando a schiena rotta, piantando con amore. E se poi il tempo gira e tutto si perde, si ricomincia: pazienza, fatica e dedizione sono gli ingredienti del paesaggio umano. Nulla è regalato.
Era bello, era il nostro giardino, il nostro paradiso in terra. Ecco perché a me oggi non interessa mettere in salvo l’argenteria di famiglia, pagare meno tasse e nemmeno andare in pensione
prima. Io voglio dedicarmi al futuro. Non al mio, che comincia a essere risicato. Al vostro, giovani generazioni, per lasciarvi un mondo, se non migliore, almeno in ordine. Per me, alle elezioni, con i diritti per le donne e pensando ai ragazzi, c’è soprattutto l’ambiente. Un obiettivo forte, semplice
e urgente: riconquistare per te, piccolina, e per tutti voi che avrete vent’anni nel 2042, il nostro paradiso perduto. Parádeisos, in greco antico “giardino”: natura curata dalle mani dell’uomo.
C
Cara Danda,
in Tre generazioni di noi (n° 33) racconta che, quando va a casa della figlia, si impegna alacremente a riordinare per calmare l’ansia. Ansia dovuta al diverso modo di vedere le cose rispetto alla generazione dei figli: il loro potrebbe essere quello che io definisco “disordine organizzato”. Una metodologia derivata dalle necessità, diventata regola. Non corrisponderà certo ai suoi canoni, ma cambiare significherebbe sconvolgere un sistema che funziona.
Dedicarsi alla piccolina sarebbe invece molto più utile per calmare la sua ansia. La bimba sarebbe ben lieta di avere un rapporto personale diretto con la nonna, e lei potrebbe raccontarle storie e farla giocare, anche con la fantasia. I bimbi sono molto riconoscenti a chi entra nel loro mondo.
Senza contare che il suo lavoro di riordino potrebbe non essere apprezzato.
Alcide Pedrazzoli
Cara Danda,
mai far girare intorno gli occhi quando si va in visita dai figli. Sguardo fisso e zitti. E fermarsi il meno possibile: si farà loro un gran piacere. Così ci inviteranno ancora. Forse.
Claudio Fantuzzi
Cara Danda,
nel suo editoriale del n° 33 mi sono riconosciuta totalmente. Ah, Il nuovo bambino di Marcello Bernardi e la rivista Insieme: sono state anche le mie guide nel crescere la primogenita. Grazie per questi bei ricordi.
E a proposito di ricordi: mi capita ancora di cercare nelle prime pagine la “fortissima” rubrica Bucce di Banana. So che non potrà avere uguali - Giusi Ferré e il suo stile non possono essere uguagliati - ma qualcosa di simile magari si potrebbe reinserire...
Maria Grazia Nessi
Cari Alcide, Claudio
e Maria Grazia, grazie per l ’attenzione con cui ci seguite e per i preziosi consigli agli aspiranti nonni o alle nonne maniache dell ’ordine e ansiose come me.
Quanto alla rubrica dell ’ ineguagliabile Giusi ci stiamo pensando...
Danda Santini