Corriere della Sera - Io Donna

Dietro le inchieste più scottanti Se i ragazzi fanno la scelta sbagliata

La voglia di contare, il senso d’appartenen­za: esigenze legittime trovano nell’adesione dei giovani alle gang le risposte distorte dagli effetti rovinosi. Per vittime e carnefici. Lo segnala uno studio, che evidenzia anche le cause da rimuovere

- Fiorenza Sarzanini fsarzanini@corriere.it © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Hanno tra i 15 e i 17 anni, sono soprattutt­o italiani, si muovono in gruppo, ma sono al massimo dieci. Minacciano i coetanei, li bullizzano, li picchiano. Compiono atti vandalici, schiamazzi notturni, spesso scatenano risse. Molti di loro commettono furti, a volte rapine, qualcuno spaccia stupefacen­ti. Sono i componenti delle gang giovanili che ormai dilagano in tutte le città, un universo di piccoli criminali che però appaiono sempre più violenti e pericolosi. Perché il dominio sugli altri lo esercitano anche attraverso i social, pubblicand­o video delle loro imprese oppure mettendo in giro filmati con ragazze nude o in atteggiame­nti intimi ridotte a preda.

È stato Transcrime, il centro di ricerca interunive­rsitario sulla criminalit­à transnazio­nale dell’università Cattolica di Milano, a pubblicare uno studio su questo fenomeno che desta ormai grande allarme proprio per le conseguenz­e che può avere sia sui giovani partecipan­ti, sia sulle loro vittime. Lo spiega bene il vicecapo della polizia Vittorio Rizzi: «La ricerca d’identità, l’importanza di appartener­e ad un gruppo, il senso d’onnipotenz­a tipico della giovane età, la vita che si sviluppa soprattutt­o sui social, le restrizion­i causate da lockdown e

pandemia sono soltanto alcune delle cause di un fenomeno che impropriam­ente viene definito delle baby gang o della malamovida. Scontri tra gruppi di giovani più o meno organizzat­i, atti di violenza e teppismo che spesso hanno come vittime altri minori bullizzati, che faticano a denunciare. Il nostro compito è quello di intercetta­re i fenomeni di disagio sul nascere, intervenir­e per evitare un’escalation della violenza e, soprattutt­o, perché le vittime abbiano fiducia nelle forze di polizia e chiedano subito aiuto».

Secondo la ricerca «alcuni fattori capaci di influenzar­e la scelta dei ragazzi di aderire a queste gang sono i rapporti problemati­ci con le famiglie, con i pari o con il sistema scolastico; difficoltà relazional­i o di inclusione nel tessuto sociale; un contesto di disagio sociale o economico». Nel gruppo trovano forza e si scatenano. Ma le conseguenz­e possono essere devastanti. Ci sono adolescent­i che hanno smesso di andare a scuola dopo essere finiti nel mirino della gang, altri che hanno smesso di uscire, altri ancora che hanno addirittur­a tentato il suicidio.

 ?? ??
 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy