Corriere della Sera - Io Donna

Quello che le donne raccontano

I social e il desiderio di sentirsi meno soli

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Emozioni, ricordi, riflession­i affrontati da due diversi punti di vista. Volete condivider­li con noi? Scriveteci a iodonna.parliamone@rcs.it

« SAntonella Baccaro e voi foste per un giorno nella vita di chi è solo per davvero, senza avere nessuno da chiamare in un momento di difficoltà, forse qualche fitta allo stomaco a causa della solitudine la sentireste pure voi. La solitudine vera e non voluta esiste. Faccio fatica a capire chi suggerisce i social come possibile mezzo per sentirsi meno soli».

Questo è solo uno degli oltre 20mila messaggi che in tre anni ho ricevuto nel forum del Corriere della Sera dedicato ai single. Parlo degli ultimi tre anni perché corrispond­ono al

periodo pandemico, ma la rubrica esiste dal 2011. Non tutti i post sono sulla solitudine ma tutti nascono dal desiderio di

sentirsi meno soli. Dunque, posso dire di sapere cosa pensa una persona sola, cosa desidera, cosa non vuole sentirsi dire,

cosa la spinge oltre i limiti del buon senso, della prudenza e, a volte, del decoro e infine della disperazio­ne. Ne parlo talvolta anche qui, perché a scrivere sono soprattutt­o le donne, ma i post più drammatici sono maschili. Le donne sembrano conservare da una parte una speranza, dall’altra un certo pragmatism­o che le tiene ancorate alla realtà. Spesso, pur restando sole, trovano sostegno nella preghiera, in una passione, nel rispetto di se stesse. Gli uomini sono più amari, risentiti, arresi.

Il post pubblicato qui sopra è di un uomo. Verso la fine riporta il dubbio che i social possano essere di conforto contro la solitudine. Ho trovato paradossal­e che un simile pensiero venisse affidato proprio a un forum: un messaggio in bottiglia. Ho risposto che il nostro social negli anni è servito proprio a questo, e che forse poteva funzionare anche per lui. Poi però

mi è tornata in mente la storia del ragazzo che si è suicidato avendo scoperto di aver chattato per un anno non con una ragazza che diceva di amarlo, ma con un uomo di 64 anni. Che a sua volta ora si è suicidato. E se anche tutta la nostra pietà è andata giustament­e al ragazzo ingannato, penso che a intrecciar­si siano state due solitudini, cui il web ha fornito un illusorio sollievo prima di precipitar­e entrambi nella tragedia. A riprova del fatto che i social sono solo un mezzo. Il resto, la

vita (e la morte), ce li mettiamo noi.

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abaccaro@corriere.it

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