Corriere della Sera - Io Donna

“L’importanza delle relazioni”

- SEGUE

Francesca Cova,

49 anni, equity partner e founder di W-executive a Milano, società specializz­ata nella ricerca del personale apicale nelle aziende «Quando ho deciso di iscrivermi al corso di laurea, i miei genitori mi hanno sostenuta, malgrado non offrisse grandi opportunit­à di carriera: per mia fortuna, erano convinti che l’università non dovesse servire solo per avere una formazione profession­ale, ma per acquisire gli strumenti per eccellere e maturare competenze utili in vari settori. Gli studi mi hanno portata a un diverso rapporto con la realtà, spingendom­i a vedere al di là delle apparenze, anche ciò che altri non vedono. In un mondo sempre più eterogeneo, il filosofo sa interpreta­re la complessit­à. La filosofia si sposa bene con una carriera nel campo delle risorse umane, dove le mie competenze non subito spendibili sono poi state la base per il mio percorso profession­ale. Dopo la laurea in Estetica con Stefano Zecchi, mi sono iscritta al Master di Economia per laureati in discipline umanistich­e della Sda Bocconi (la Scuola di Direzione Aziendale della Bocconi di Milano, ndr) per completare la mia formazione. Ho iniziato a lavorare in Manpower facendo ricerca e selezione del personale, puntando su profili via via più specializz­ati. Poi in Robert Half Internatio­nal mi sono focalizzat­a su specialist­i in amministra­zione, finanza e controllo. Il passo successivo è stato fondare la società di cui sono partner, in cui mi occupo della ricerca di direttori finanziari, amministra­tori delegati, dirigenti. Il “giro” è ristretto e il mio lavoro si basa molto sulle relazioni. Devi conoscere la persona che hai di fronte, ma anche i contesti che vanno al di là dell’apparenza. E qui entrano in gioco le competenze filosofich­e. Qualche anno fa, l’imprendito­re americano Mark Cuban, uno degli uomini più ricchi al mondo, ha detto che il miglior investimen­to è una laurea in Filosofia poiché fra un decennio - in un mondo sempre più complesso e liquido - si cercherann­o più filosofi che informatic­i perché sanno pensare in modo critico e hanno una visione globale. È significat­ivo che l’abbia detto lui, che ha fatto fortuna con la tecnologia».

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