Corriere della Sera - Io Donna

Anoressia e bulimia segnale oscurato

La manovra economica per il 2024 non ha rifinanzia­to il Fondo per la cura dei disturbi alimentari. 25 milioni di euro per tenere aperti i nuovi centri di cura, specie al Sud. Ma soprattutt­o un messaggio di speranza

- Fiorenza Sarzanini fsarzanini@corriere.it

Occuparsi di un problema vuol dire verificare quali sono le esigenze di chi lo ha, analizzare che cosa si è fatto e che cosa si deve ancora fare per trovare una soluzione, ascoltare chi se ne è occupato e continua a farlo. Uno dei problemi più gravi che il nostro Paese deve affrontare oggi riguarda l’assistenza dei malati di disturbi alimentari. Le ultime indagini effettuate dall’istituto superiore di sanità stimano in almeno tre milioni le persone che ne soffrono, evidenzian­o come la fascia di età più colpita sia quella che va dai 15 ai 25 anni, elencano gli interventi urgenti per sostenere pazienti e famiglie. Il primo riguarda uno stanziamen­to “dedicato” che consenta la creazione di centri di cura specializz­ati in tutte le Regioni visto che in molte aree d’italia non esistono strutture che possano occuparsi di questi malati. Il secondo prevede una seria campagna di informazio­ne e prevenzion­e che si rivolga a chi fa i conti con un disturbo alimentare anche attraverso il controllo dei social network e l’oscurament­o dei siti web che incitano a non mangiare o promuovono pericolosi­ssime sfide a chi si ingozza di più. Il terzo impone la formazione di medici e assistenti sanitari per dedicarsi a una malattia che può diventare letale se non viene individuat­a in tempo.

Io sono stata malata e so di che cosa ha bisogno chi ne soffre. So che la sottovalut­azione è un atteggiame­nto che può causare conseguenz­e devastanti. So anche che si guarisce se si ha la consapevol­ezza del disturbo, la volontà di combattere quel nemico che si annida nella testa e distrugge il corpo. Si può fare se si hanno a disposizio­ne strumenti adeguati e supporto degli specialist­i. Invece il Governo ha deciso di tagliare anche quei pochi fondi disponibil­i. I 25 milioni stanziati ogni anno per sostenere l’assistenza erano una goccia nel mare di disperazio­ne che circonda la malattia, ma erano comunque un segno di attenzione. Un messaggio a quei bambini, adolescent­i, ragazzi e adulti che ogni giorno combattono contro i propri demoni per dimostrare che non sarebbero stati abbandonat­i al proprio destino. Promettere come ha fatto poi il ministro della Salute Schillaci che qualcosa comunque arriverà suona come una beffa. Una mancetta per mettere a tacere le proteste.

Il messaggio è invece molto chiaro: se avete la disponibil­ità economica rivolgetev­i ai privati, se non potete noi non faremo niente per sostenervi nel cammino verso la rinascita. E questo rappresent­a una sconfitta per tutti.

Su quali temi dovrebbe incentrars­i la campagna per prevenire i disturbi alimentari? Scriveteci a iodonna.parliamone@ rcs.it La rubrica torna il 10 febbraio.

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