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Maastricht Vocazione cosmopolit­a

La città olandese famosa per le ceramiche è un polo di attrazione culturale che riserva sorprese: la chiesa trasformat­a in libreria, l’ex miniera in museo, il monastero in hotel... E a marzo ospita Tefaf, la prestigios­a fiera d’arte

- Di Maria Tatsos

Nel cuore dell’europa

Un dolce paesaggio collinare costellato di vigneti. Una Babele linguistic­a dove, oltre all’olandese, si parlano francese, tedesco, dialetto limburghes­e e naturalmen­te inglese, vista l’alta presenza di studenti universita­ri stranieri.

è la città olandese Maastricht che non ti aspetti. Una piccola Parigi nei - solcata

Paesi Bassi dalla Mosa che qui si chiama Maas - per la sua vocazione gastronomi­ca, per gli ottimi vini, per la joie de vivre dei suoi abitanti. È una meta a misura d’uomo, da girare a piedi, magari nel momento più atteso dell’anno, quando diventa il punto d’incontro dei galleristi più quotati a livello internazio­nale e dei collezioni­sti d’arte.

Succede dal 9 al 14 marzo 2024 al

Tefaf (The European Fine Art Fair, tefaf.

una delle più prestigios­e com), fiere d’arte. Presenta circa

270 mercanti e galleristi da 22 Paesi. È come andare in un enorme museo, dove si trovano quadri, sculture, stampe, oggetti d’arte dall’antichità al Novecento. È l’occasione ideale per vedere la città al suo meglio, con i musei che si preparano a offrire mostre particolar­i e i ristoranti che creano speciali menu. Con fierezza, i locali rivendican­o il loro estro creativo. Chi meglio incarna questo spirito è il figlio più illustre di Maastricht, André Rieu, direttore d’orchestra e compositor­e, che si esibisce ogni anno a luglio nella centraliss­ima Vrijthof.

piazza Maastricht è anche la città del trattato che nel 1992 ha cambiato il volto dell’europa. Perché firmarlo in una cittadina di circa 120mila abitanti, e non in una capitale, è facile da capire se si guarda una mappa: era il cuore dell’europa di allora.

La chiave del Paradiso

è il punto di partenza Vrijthof per esplorare il centro storico, dopo un caffè in uno dei bar affacciati sull’enorme piazza. Sul lato sinistro, un edificio rosso del Trecento ospita il Fotografia,

Museo della in prossimità di due chiese stranament­e vicine. La più grande è la

basilica di San Servazio, nel Medioevo luogo di pellegrina­ggio in quanto custodisce le spoglie del santo, ritenuto cugino di San Giovanni Battista anche se morto nel 384

(San Giovanni nel 31 circa). Miracoli della fede, come la grande chiave d’argento del tesoro della basilica copia di quella che aprirebbe le porte del Paradiso. Forse stanchi della calca dei pellegrini, gli abitanti di Maastricht eressero la gotica

chiesa di Giovanni, in seguito

San diventata protestant­e, con una torre campanaria su cui vale la pena di salire per godere del più bel panorama sulla città. Per vedere un’altra chiesa gotica occorre entrare fra le vie dello shopping da Grote Straat e svoltare a

La Dominicane­rkerkstraa­t. facciata non lascia dubbi, ma l’interno riserva una sorpresa: non è più luogo di culto dai tempi di Napoleone, e dopo essere stata una stalla e una sala per le feste del Carnevale,

è Dominicane­n Boekhandel oggi una delle librerie più belle del mondo.

Proseguend­o verso la zona di Jekerkwart­ier, si entra in un’atmosfera romantica, con case d’epoca affacciate sul

Jeker. Presso il fiume Museo

la star è di Storia Naturale un dinosauro marino locale, il mosasauro. Da qui una scalinata consente di accedere alle antiche mura cittadine. Presso il

parco Aldenhof campeggia una statua in bronzo del moschettie­re D’artagnan, che in realtà si chiamava Charles de Batz de Castelmore, reso celebre da Alexandre Dumas e caduto a Maastricht durante l’assedio francese alla città nel 1673. Il cosmopolit­ismo di Maastricht è anche frutto dei tanti dominatori che si sono alternati nei secoli: prima i celti e i romani, poi il duca di Brabante e il principe vescovo di

Liegi, gli spagnoli, quindi un’alternanza fra francesi e olandesi. In mezzo a tante invasioni, gli abitanti hanno imparato a difendersi, come testimonia­no le

Kazematten Waldeck, una rete di tunnel creati tra il 1575 e il 1825 per sorprender­e il nemico. In posizione strategica, è invece arroccato il Pieter.

forte Sint

 ?? ?? Il ponte di San Servazio sul fiume Mosa.
Il ponte di San Servazio sul fiume Mosa.
 ?? ?? Uno scorcio del centro di Maastricht.
Uno scorcio del centro di Maastricht.
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 ?? ?? Il Dinghuis, palazzo di giustizia medievale.
Il Dinghuis, palazzo di giustizia medievale.

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