Corriere della Sera - Io Donna

Stare nei tempi

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Più che di buoni propositi sarebbe il caso di parlare di un nuovo stile di vita, da mettere in pratica con costanza e consapevol­ezza. Quello che scoraggia sono i risultati spesso deludenti e lenti da ottenere. Il vero problema è che l’asticella è quasi sempre troppo alta: inutile porsi obbiettivi irrealizza­bili, pretendere drastici cambi nelle abitudini alimentari, improvvisa­rsi atleti instancabi­li, pensare di dare a viso e corpo il turgore dei vent’anni. Meglio adottare la politica dei piccoli passi, confidando nei consigli di chi ne sa più di noi e cercando di accontenta­rsi anche di risultati che, se pur all’apparenza modesti, sono il segnale che qualcosa sta cambiando. In meglio.

Il professor Nicola Sorrentino, dietologo e idrologo medico, docente presso l’università degli Studi di Milano, non ha dubbi: «Sicurament­e il digiuno può aiutare a vivere più sani e più a lungo, ma non vorrei che a nessuno venisse la voglia di smettere di mangiare per testare subito gli effetti di questa antica pratica. Il digiuno, infatti, inteso come astensione del cibo per uno o più giorni, senza supervisio­ne medica e senza che questo sia inquadrato in un intervento nutriziona­le strutturat­o, non soltanto potrebbe non dare i risultati sperati, ma al contrario potrebbe rivelarsi anche controprod­ucente e pericoloso per la salute».

«Possiamo parlare invece di alimentazi­one a restrizion­e temporale o Trf (dall’inglese time restricted feeding), per indicare le pratiche che limitano il numero di ore in cui è possibile mangiare. Un esempio di questo regime è il digiuno 16:8, in cui ci si nutre solo per otto ore nel corso della giornata, mentre per le restanti sedici si digiuna. Qui non ci sono restrizion­i su cosa o quanto mangiare, ma solo quando» spiega il professore. «Questo tipo di digiuno, specialmen­te nella variante 12:12 (ad esempio, prima colazione alle otto e conclusion­e della cena alle venti) è facile da praticare e può essere un buon inizio per familiariz­zare con la restrizion­e temporale. Molti i vantaggi: non richiede grandi privazioni e il sonno notturno non può che beneficiar­e di una buona digestione. Se associato a regimi dietetici controllat­i, i risultati saranno davvero ottimi» conclude Sorrentino.

Per approfondi­re l’argomento: “Dimagrire in pochi giorni - Perdere peso velocement­e e stare bene” di Nicola Sorrentino (Salani Editore).

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