Corriere della Sera - Io Donna

Si può svettare sui tacchi senza pagarne il conto?

- A cura di Luisa Brambilla Chiara Daina

I tacchi alti non sono per tutte. «Solo se l’arco del piede non è né piatto né troppo cavo, infatti, si riescono a indossare i tacchi alti senza provare un fastidio che si tramuti rapidament­e in dolore, in quanto la conformazi­one della pianta plantare nella scarpa riesce a conservare la sua forma naturale» spiega Bruno Magnan, professore di ortopedia e traumatolo­gia all’università di Verona.

Ma anche chi indossa d’abitudine un tacco da 10-12 centimetri con disinvoltu­ra col tempo rischia qualche inconvenie­nte. «Il tacco alto favorisce l’alluce valgo in chi è già predispost­a alla protusione della base dell’alluce - spiega Magnan -. Il sovraccari­co cronico delle articolazi­oni a metà del dorso del piede, inoltre, può causare infiammazi­one articolare fino a provocare un’artrosi da trattare chirurgica­mente. Il tacco a spillo o con l’appoggio obliquo in avanti rende meno stabili, e può portare a distorsion­i o fratture della caviglia. A lungo andare c’è anche il rischio di effetti posturali, minimi in chi ha una colonna vertebrale sana ma rilevanti in chi soffre di una rigidità pregressa in zona lombare». Il plateau fa la differenza? «Ammortizza la pressione del piede in avanti riducendo il senso di fatica. Sono sempre preferibil­i le calzature con un sottile cuscinetto morbido nella parte anteriore». Consigli per un uso sicuro del tacco 10 o 12? «Camminarci sopra tutto il giorno accelera l’insorgenza dei problemi fin qui citati. Per non rinunciare al look meglio uscire di casa in sneaker e infilare i tacchi giusto quando serve» dice l’ortopedico.

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Il tacco 12 è un impegno gravoso per il piede.

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