Corriere della Sera - Io Donna
Si può svettare sui tacchi senza pagarne il conto?
I tacchi alti non sono per tutte. «Solo se l’arco del piede non è né piatto né troppo cavo, infatti, si riescono a indossare i tacchi alti senza provare un fastidio che si tramuti rapidamente in dolore, in quanto la conformazione della pianta plantare nella scarpa riesce a conservare la sua forma naturale» spiega Bruno Magnan, professore di ortopedia e traumatologia all’università di Verona.
Ma anche chi indossa d’abitudine un tacco da 10-12 centimetri con disinvoltura col tempo rischia qualche inconveniente. «Il tacco alto favorisce l’alluce valgo in chi è già predisposta alla protusione della base dell’alluce - spiega Magnan -. Il sovraccarico cronico delle articolazioni a metà del dorso del piede, inoltre, può causare infiammazione articolare fino a provocare un’artrosi da trattare chirurgicamente. Il tacco a spillo o con l’appoggio obliquo in avanti rende meno stabili, e può portare a distorsioni o fratture della caviglia. A lungo andare c’è anche il rischio di effetti posturali, minimi in chi ha una colonna vertebrale sana ma rilevanti in chi soffre di una rigidità pregressa in zona lombare». Il plateau fa la differenza? «Ammortizza la pressione del piede in avanti riducendo il senso di fatica. Sono sempre preferibili le calzature con un sottile cuscinetto morbido nella parte anteriore». Consigli per un uso sicuro del tacco 10 o 12? «Camminarci sopra tutto il giorno accelera l’insorgenza dei problemi fin qui citati. Per non rinunciare al look meglio uscire di casa in sneaker e infilare i tacchi giusto quando serve» dice l’ortopedico.