Corriere della Sera - Io Donna

Quello che le donne raccontano

- Antonella Baccaro abaccaro@corriere.it Lo scrittore, il sindaco e gli irriducibi­li animali © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Emozioni, ricordi, riflession­i affrontati da due diversi punti di vista. Volete condivider­li con noi? Scriveteci a

«Si vous avez le ton, vous avez tout» recita un aforisma di Emil Cioran. Ed è proprio vero: a volte è questione di toni. O tutt’al più di come si scelgono le parole. Prendiamo quelle che escono a rotta di collo dalla bocca del sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, a spiegazion­e dei femminicid­i. «Il problema - ha detto - è che le donne oggi sono diventate uomini (...). E gli uomini sono diventati un po’ donne: sono fragili». E il giornalist­a: «Ma questo cosa c’entra con la violenza di genere?». Risposta: «C’entra perché gli uomini, secondo me, in questo momento vivono la loro vita contro natura, e quindi in certi casi sbroccano». I casi cui si riferisce il sindaco sono quelli in cui le donne affermano se stesse ma «agli uomini non va».

Ora prendete uno scrittore irriverent­e e onesto come iodonna.parliamone@rcs.it

Francesco Piccolo. L’autore de L’animale che mi porto dentro è ritornato sul tema per spiegare la dinamica dei femminicid­i. Ed ecco alcuni passaggi: «Quanto più al maschio verranno sottratte arroganza e supremazia, sicurezza e predominio, tanto più si sentirà fragile; e quanto più si sentirà fragile, tanto più combatterà disperatam­ente. La fragilità ci rende spaventosi, noi maschi». Piccolo è drastico: «Ci possono essere persone progressis­te, moderne, rivoluzion­arie. Ma se queste persone sono uomini, in quanto uomini non lo sono più». Insomma gli uomini non li cambi e, se lo fai, devi metterne in conto la reazione. Non è giusto ma è così, tiene a precisare lo scrittore. Che si spinge oltre, e dice che gli uomini sono già stufi: «Cerchiamo di comportarc­i bene, ma sbuffiamo, perché ci hanno già rotto le palle. È questo che diciamo. Anzi, è questo che pensiamo, ma non sempre lo diciamo (soprattutt­o se siamo progressis­ti)».

Scuserà Piccolo se qui ne accostiamo il raffinato ragionamen­to alla brutalità di Bandecchi, ma in fondo entrambi credono che l’uomo sia un irriducibi­le “animale”. E permettera­nno entrambi se invece pensiamo che ognuno di noi ha una natura che ha imparato a tenere a freno. Non si capisce perché non vessare una donna debba essere un divieto più insopporta­bile di altri che pure rispettiam­o per convenzion­e sociale. Sennò, liberi tutti/e.

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