Corriere della Sera - Io Donna
Menopausa e diabete: cosa riduce il rischio
Con la menopausa cambiano molti equilibri, primo fra tutti quello degli ormoni sessuali. Gli estrogeni diminuiscono mentre in circolo restano più androgeni, così il peso tende a salire e la massa muscolare magra si riduce: ne consegue anche una maggiore resistenza dei tessuti all’insulina, che è necessaria per gestire il metabolismo degli zuccheri. Il risultato «è una maggiore probabilità di sviluppare il diabete di tipo 2, che cresce ulterirmente nelle donne che entrano in menopausa prima dei 40 anni» spiega Veronica Resi, coordinatrice del Gruppo di studio congiunto della Società Italiana di Diabetologia e Associazione Medici Diabetologi sul diabete in gravidanza.
«Con la fine dell’età fertile è necessario, dunque, tenere sotto controllo la glicemia, soprattutto se si hanno altri fattori di rischio: la familiarità per diabete o ipertensione; essere obese o sovrappeso o fumatrici; aver sofferto di diabete in gravidanza». Seguire le raccomandazioni per prevenire il diabete di tipo 2 diventa più stringente, perché «cambiare lo stile di vita dimezza la probabilità di ammalarsi in chi è a rischio» precisa la diabetologa. «Dopo i 50 anni occorre perciò impegnarsi per ridurre gli eventuali chili di troppo: basta un calo del 5-7 per cento sul totale per abbassare il rischio diabete. Smettere di fumare, mantenere il tono muscolare e la massa ossea con l’attività fisica è indispensabile quanto aumentare il consumo di cereali integrali, verdura, frutta e legumi e ridurre quello degli zuccheri semplici».