Corriere della Sera - Io Donna

Quello che le donne raccontano

Mangiare pasta con il marito della tua ex e il gioco della seduzione

- Antonella Baccaro abaccaro@corriere.it © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Emozioni, ricordi, riflession­i affrontati da due diversi punti di vista. Volete condivider­li con noi? Scriveteci a

C’è una scena nel film coreano candidato all’oscar, Past Lives, in cui i due protagonis­ti Na-young, lei, e Hang-seo, lui, fidanzatin­i ai tempi delle medie, si rincontran­o a New York a più di 20 anni dal loro addio, dovuto a un primo trasferime­nto di Na-young in Canada. Lei, intanto, si è sposata con Arthur, un ebreo americano, lui è single e viene invitato a cena dalla coppia. «Cosa ti va?» chiede Arthur a Hang-seo, cercando di dissipare l’imbarazzo. «Pasta!» esclama l’uomo con sincero entusiasmo. Non so voi, ma io credo al potere condiziona­nte del cibo. La pasta, ad esempio, è socializza­nte: è un cibo che richiama un contesto familiare o, comunque, amicale, raramente seduttivo. Sì, certo, qualcuno ricorderà la vecchia pubblicità della Barilla girata da Federico iodonna.parliamone@rcs.it

Fellini, in cui il maître di un ristorante dell’alta società propone i piatti più sofisticat­i del menù a un’elegante signora che lo interrompe scandendo: «Rigatoni». L’intento provocator­io però è attenuato da una fotografia rarefatta e sognante. Basta invece riandare a un film come Mangia, prega e ama per ritrovare una splendida Julia Roberts che preferisce flirtare con un piatto di spaghetti piuttosto che con l’aitante Luca Argentero, che la fronteggia a tavola.

Qual è allora il cibo della seduzione per eccellenza? Andiamo per approssima­zione: qualcosa che non devi tagliare, sorbire, addentare, sgusciare, maneggiare e che non deve filare, gocciolare, schizzare e, soprattutt­o, rimanere fra i denti. Insomma, qualcosa che approdi alla bocca con un gesto elegante e definitivo: un boccone e via, mantenendo gli occhi negli occhi. Io non ho dubbi: è il sushi. La perfezione estetica del cibo giapponese è il giusto contrappun­to a desideri che faticano a essere repressi, a sguardi che indugiano e pensieri che galoppano. È un cibo che può essere condiviso o rubato dal piatto altrui, se ne sta lì, sospeso tra due bacchette, a simulare l’equilibrio che bisogna trovare. O perdere. Fate voi. Per i più raffinati, il rituale del sakè consente a entrambi di colmare il bicchiere dell’altro con un gesto che è già un invito a lasciarsi andare. Pensateci. E voi, quale cibo preferite per sedurre?

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