Corriere della Sera - Io Donna
Belle con l’anima
Cosmetici dai nomi suggestivi che evocano rituali religiosi. Pratiche di massaggio ispirate allo yoga e alla mindfulness. Mai come oggi la “cura di sé ” passa dalla spiritualità. E diventa una nuova preghiera
La prima a parlarmi di soul beauty, «il make up è importante, ma la vera bellezza nasce da dentro, come una preghiera», è stata la top model Barbara Palvin (oggi protagonista della campagna di Emporio Armani) nel 2014, a Cannes. Non le ho dato importanza. Come ha banalmente notato il fotografo che intanto scattava, «l’anima di una così bella creatura è l’ultima cosa di cui ti occupi». Ma oggi la soul beauty è ovunque, cliccata su Pinterest, interpretata su Tiktok.
Cosmesi e skincare vogliono essere “spirituali”, celebrare un legame che è l’esatto contrario della “bella senz’anima”. Sul detergente c’è il messaggio: “Sei devoto a questo momento”. Sul solare “Proteggi la tua luce”. Sull’esfoliante: “Sei un essere stratificato, complesso e divino”. Sul siero: “Datti il permesso di risplendere”. La candela invita a “brillare a piena potenza”. E ancora: “L’unica circostanza in cui puoi abbassare il capo è per raccogliere la tua corona” (sulle confezioni del brand Eterea). Alicia Keys, che nella linea Keys Soulcare propone frasi di ispirazione e rituali di empowerment (“abbassare le luci”, “tenere accanto a te la pietra portafortuna che ti rappresenta”), dice: «Mi sono resa conto di quanto fossi sottomessa agli standard sociali di bellezza».
Ci sono prodotti “psicologici”, fragranze che vantano componenti in grado di migliorare l’umore e il sonno. La camera da letto dovrebbe essere appena rischiarata da un metronomo luminoso, sincronizzabile con la respirazione e il battito del cuore: se dormi poco e male, il fondotinta non risolve granché.
Così la parola d’ordine è neuro-glow. «Senza connessione mente-corpo non c’è bellezza» dichiara il Global Beauty and Personal Care Trends dell’istituto di ricerche Mintel. E quindi ci abitueremo a termini come “epigenetica”, “psicodermatologia”, “neurocosmesi”, “armocromia”. Ma anche “Yotox”, il face yoga di Jennifer Aniston e Gisele Bündchen, un training effetto botox basato su movimenti che migliorano la microcircolazione. Un mix di esercizio fisico, mindfulness e preghiera. E qui si potrebbe aprire un capitolo insolito.
Nuovi riti, da condividere
Herbert Benson, cardiologo dell’università di Harvard, già nel secolo scorso ha ipotizzato per la preghiera la stessa azione biochimica del rilassamento, capace di abbassare la pressione e allentare la tensione muscolare. Otto settimane di preghiera, di qualunque chiesa, di qualsiasi religione, riducono la produzione dei radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento. La recita collettiva del rosario, un tempo quotidiana e popolare, era anche una “cura”. Oggi le ragazze preferiscono concentrarsi su rituali molto più laici. Non necessariamente in presenza. In video e su Tiktok, usano tutte insieme #browfilter, #sopracciglia, #sopraccigliaperfette, #makeuptutorial. Si confidano i reciproci problemi di acne (e soluzioni), invocano diete “definitive”, magari non tanto epigenetiche, recitano formule di autostima. La bellezza è (quasi) una religione. La maschera viso all’estratto di Ashwagandha, spalmata in diretta, è (forse) la nuova preghiera!