Corriere della Sera - Io Donna
Nd Quello che le donne raccontano
Negli Usa e in Svizzera sono tornate le “nipotine” di Lisistrata
Emozioni, ricordi, riflessioni affrontati da due diversi punti di vista. Volete condividerli con noi? Scriveteci a
Ci sono donne che combattono per recuperare diritti inalienabili di cui ancora non dispongono e permettere alle nuove generazioni di goderne. E donne che lo fanno per restituire ai più giovani un mondo migliore. Oggi vi racconto due storie che mi hanno sorpresa e commossa.
La prima si svolge appena fuori la democraticissima New York, nel villaggio di Kiryas Joel, prevalentemente abitato da ebrei ortodossi. Qui le donne hanno messo in atto uno sciopero del sesso, seguendo l’esempio mitologico di Lisistrata e delle ateniesi, che si negarono ai mariti per porre fine alla guerra con Sparta. In questo caso però la protesta riguarda il diritto al divorzio che, secondo le usanze della comunità, non può essere validato finché il marito non concede il suo permesso. Un via libera che spesso viene mercanteggiato con i soldi o con l’affidamento dei figli. O negato con connessi abusi sessuali sulle mogli, che non hanno libertà di denuncia, dovendo chiedere il permesso per farlo proprio al partner. Lo sciopero è stato proclamato e diffuso via Internet, violando l’ennesimo divieto. «Non è importante avere successo subito - hanno spiegato le protagoniste -: è fondamentale che le nuove generazioni imparino che se un mezzo convenzionale di protesta fallisce, se ne possono attuare di nuovi».
Ed è proprio con l’inventiva che un altro gruppo di 2.500 donne, mediamente settantenni, ha ottenuto che il proprio Paese, la Svizzera, venisse condannato dalla Corte dei diritti dell’uomo per non aver preso alcuna iniziativa contro l’inquinamento dei gas serra e il riscaldamento climatico. Portando le prove di quanto il caldo abbia danneggiato la salute, soprattutto tra le donne, arrecandone anche la morte, hanno conquistato una pronuncia che farà giurisprudenza in tutti gli altri Paesi europei che non adeguino le loro politiche ai parametri definiti dagli accordi di Parigi sul clima del 2015. «È l’inizio di una nuova lotta» ha commentato la giovane attivista Greta Thunberg, plaudendo alle “nonne del clima”. Un cerchio generazionale che si chiude. Ma anche la prova che la locuzione “Le donne salveranno il pianeta” non è solo un bello slogan per tenerci buone.