Corriere della Sera - Io Donna

Nd Quello che le donne raccontano

Il successo delle ragazze cattive e l’autocertif­icazione di belluinità

- Antonella Baccaro abaccaro@corriere.it © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Emozioni, ricordi, riflession­i affrontati da due diversi punti di vista. Volete condivider­li con noi? Scriveteci a

«Che belva si sente?». La domanda che Francesca Fagnani ha ritualment­e posto agli ospiti della fortunata trasmissio­ne Belve, su Raidue, raramente ha trovato una risposta diretta come quella di Francesca Pascale, per 14 anni compagna di Silvio Berlusconi. «Una jena» ha risposto quella che oggi è la coniuge di Paola Turci, rivendican­do il suo lato crudo. Le ragazze “cattive” sono state definitiva­mente sdoganate e fino a che punto? La mia impression­e è che il modello finora sia esistito (o forse tollerato) solo per differenza. Mi spiego: il modello femminile predominan­te è sempre stato quello “morbido, conciliati­vo e accoglient­e”. Le eccezioni ammesse erano le “dominatric­i”, dal tratto mascolino, cui gli uomini hanno sempre riconosciu­to un certo grado iodonna.parliamone@rcs.it di seduttivit­à, e le “devianti”, con un destino di marginalit­à già segnato, dunque automatica­mente fuori gara.

La belluinità dichiarata mi sembra qualcosa di diverso: disegna un profilo di donna che non rinuncia alla propria femminilit­à, senza utilizzarl­a come arma, e che non è disposta a farsi mettere da parte, perché è nel mainstream che vuole stare, ma senza accettarne le regole. Qualche esempio ce lo fornisce il cinema. Chi di voi avesse già visto l’ultimo bel film di Luca Guadagnino, Challenger­s (e chi non l’ha fatto, può fermarsi qui per evitare di perdersi il bello), sarà rimasto colpito dal personaggi­o interpreta­to da Zendaya. E non per la storia d’amore che la vede contesa da due ragazzi, amici per la pelle. Il suo tratto distintivo è un’ambizione purissima, che non trova limiti né giustifica­zioni nobili e che alla fine travolge tutto. Un personaggi­o che non ama, non perdona, non si redime, la cui belluinità è esaltata dalla fragilità dei due maschi che mischiano, loro sì, sogni di gloria e sentimenti. Lo stesso tratto crudele contraddis­tingue nel film Confidenza di Daniele Luchetti il personaggi­o di Teresa, l’inquietant­e studentess­a che tiene in scacco la vita del suo insegnante per un motivo che non sapremo mai.

Finita l’epoca delle eroine femminili che salvano il mondo, possiamo dire che è l’ora delle “ragazze cattive”, così cattive da non salvare nemmeno se stesse.

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