Corriere della Sera - La Lettura
Un po’ fantasmi e un po’ mutanti Ma i partiti non sono scomparsi
Ma i partiti sono ancora necessari a garantire la democrazia? O sono diventati consorterie di interessi che si annidano nell’organizzazione dello Stato? Una volta erano guidati dall’ideologia. Punto di riferimento irrinunciabile per l’azione politica. Col tempo la «scienza delle idee», come la definì Destutt de Tracy, si è appannata: i partiti se ne sono sbarazzati in fretta, come di un peso ingombrante, preferendo puntare su fattori più immediati. Di questa trasformazione storica rende conto Damiano Palano in La democrazia senza partiti (Vita e Pensiero): analisi di un mutamento genetico che mette in dubbio la funzione dei partiti «in una società profondamente diversa da quella che li aveva visti nascere e crescere», tanto da prevedere la loro estinzione, sotto la spinta della marea antipolitica. Per continuare a esistere si sono dovuti adeguare, inseguire un elettorato sempre più distratto e volubile, spinto da pulsioni emotive e sedotto da