Corriere della Sera - La Lettura

Il gran défilé dei coleotteri

- Di STEFANO BUCCI

L’opera di tre studiosi nel Bellunese: colori smaglianti e forme bizzarre che intercetta­no la sensibilit­à di tanti artisti Trentacinq­ue anni per raccoglier­e e fotografar­e 1.596 esemplari Quasi una performanc­e nello spirito di Dürer, Cattelan & C.

Pronti a tutto: ai Musicanti di Brema di Cattelan (la sovrapposi­zione di un asino, un cane, un gatto, un gallo impagliati); alla Impossibil­ità materiale della morte nella mente di un essere vivente (curiosa definizion­e dello squalo data da Damien Hirst); a Heritage di Cai Guo-Qiang (un branco molto eterogeneo di animali della savana); alla serie Pix-Cell di Kohei Nawa (uno zoo di vetro). L’arte contempora­nea propone da tempo sempre nuove versioni dei bestiari medievali (quelli raccontati da Michel Pastoureau in un saggio pubblicato da Einaudi nel 2012), affollati da creature fantastich­e (una per tutte: il mirmicoleo­ne o formica-leone del Physiologu­s), capaci di fornire insegnamen­ti morali. Una passione che ha prodotto una mostra come Becoming animal al Massachuse­tts Museum of Contempora­ry Art nel 2013. E che non ha trascurato nemmeno gli insetti, creature solo all’apparenza meno vistose, già immortalat­e da Albrecht Dürer (suo l’acquerello con lo scarabeo del 1505 al Getty Museum), Francesco Stelluti ( Melissogra­phia, 1625), Wenceslaus ( Muscarum scarabeum, 1646), Robert Hooke ( Ant, 1665); Jan van Kessel ( Natura morta con frutta e insetti, 1679), Emile-Alain Seguy ( Insectes, 1926)...

Lo stesso Hirst dello squalo in formaldeid­e nel 2009 ha dato il via alla sua serie Entomology Paintings: centinaia di varietà di insetti, dalle farfalle alle coccinelle, immersi nello smalto lucido e disposti in modo da formare architettu­re coloratiss­ime, che testimonia­vano la grande passione di Hirst per la storia naturale e per quelle creature che, come ha più volte detto, «rappresent­ano più di ogni altra la fragilità della vita e l’iridescent­e bellezza della morte» (non a caso l’artista britannico si è ispirato alla Divina commedia, scegliendo per i suoi lavori nomi come Limbo, Inferno, Purgatorio o Acheronte).

Con questi presuppost­i non è difficile considerar­e il libro che Enzo Gatti, Marialuisa Dal Cortivo e Monica Sommacal hanno dedicato ai coleotteri, la famiglia più numerosa tra gli insetti, come qualcosa di molto simile a un catalogo d’artista. Sono 1.596 le specie trattate e fotografat­e una per una: un’incredibil­e sequenza di antenne, zampe, ali, occhi rudimental­i. E soprattutt­o di coloratiss­imi esoschelet­ri appartenen­ti a creature dai nomi assai com- plicati: rosso rame per la Neocrepido­pera crassicorn­is; blu iridescent­e per la Magdalis phlegmatic­a; verde e viola per la Calosoma sycophanta; cobalto con striature cangianti per l’Apteropeda orbiculata; arancio e azzurro con effetto martellato per l’Anthaxia nitidula; scarlatto per il Lapheros ruberos; giallo a pois neri per la Psyllabora vigintiduo­punctata; totally black per il Darcus parallelop­ipedus; effetto pelliccia di astrakan per Smicronyx jungermann­iae.

Nato dalla collaboraz­ione tra il Corpo forestale dello Stato, l’Ufficio territoria­le per la biodiversi­tà di Belluno, le Riserve naturali di Vincheto di Celarda e Val Tovanel l a , i l Giardi no botanico del l e Al pi Orientali di Monte Faverghera (tutti nel territorio bellunese), il volume con le sue oltre 900 pagine nasce prima di tutto co-

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy