Patagonia in bianco e nero: rocce e nuvole nel silenzio

Rocce e nuvole. Pietre tagliate dal vento e cieli fermati nell’attimo prima che il tempo li cambi. È la Patagonia, finis terrae, ultimo santuario della biodiversità. Ai suoi paesaggi lunari e severi ha dedicato la sua ricerca fotografica Luca Bragalli, fiorentino, classe 1972, architetto paesaggista con una passione intensa per i viaggi che è diventata, nel tempo, anche una forma d’arte. La serie dedicata alla Patagonia (scatti in bianco e nero, di soli paesaggi) è in mostra fino al 12 giugno al Museo di Roma in Trastevere (www.museodiromaintrastevere.it). Le foto sono state realizzate tra dicembre 2014 e gennaio 2015 tra Cile e Argentina, nei parchi nazionali Vicente Perez Rosales, Torres del Paine e de Los Glaciares, oltre che presso Ushuaia e sul Canale di Beagle nella Terra del Fuoco (sotto: Il cielo sopra Perito Moreno). La mostra intitolata Patagonica è un omaggio alla potenza della natura che qui più che altrove esprime la sua grandezza, in immensi spazi aperti e contrasti di luce e ombra. E la fotografia di Bragalli riesce a renderli nel loro significato più puro. (giulia ziino)