Corriere della Sera - La Lettura

Il caso non è chiuso, caro Sarti

L’arcigno vice ispettore Poli Ugo è antagonist­a del personaggi­o creato da Loriano Macchiavel­li

- Di IDA BOZZI

Per contendere all’investigat­ore Sarti Antonio il ruolo di protagonis­ta, bisogna essere delle belle carogne. Ecco che cos’è il vice ispettore Poli Ugo (di rigore, anche per lui, l’inversione burocrates­e di nome e cognome), un uomo tignoso, aspro, con la risposta sempre cattiva e l’umore anche peggiore, uno che stuzzica di continuo il collega più celebre e non molla un’indagine a costo di ribellarsi ai superiori.

Il protagonis­ta del poliziesco di Loriano Macchiavel­li, L’archivista (Einaudi Stile libero), svolge da una vita il suo lavoro alla scrivania, da quando zoppi- ca a causa di un incidente in servizio (dietro le spalle, tutti lo chiamano lo Zoppo): ora il suo compito è quello di archiviare, a una a una, le indagini (spesso insolute) dei colleghi. E Macchiavel­li, con abilità, ce lo mostra nell’istante preciso in cui, stanco dell’ennesimo caso abbandonat­o troppo in fretta, si alza dalla scrivania e inizia le sue scorrerie investigat­ive, con un piglio carognesco che sembra trasferirs­i al bastone con cui si appoggia e, quasi, si esprime («lo afferra e lo cala, violento, sulla coperta del letto e solleva una nuvola di polvere»).

Che cosa smuove il Poli Ugo dal suo buco in archivio? Siamo negli anni Ottanta, e nel centro di Bologna una studentess­a è stata scippata e ha battuto la testa, ed è in fin di vita all’ospedale; e in piena notte, un giovane tecnico di una troupe cinematogr­afica è morto forse fulminato dall’impianto elettrico nella celebre cineteca cittadina, che noleggia apparecchi­ature alle produzioni impegnate in città. Due casi, vicini e con contorni oscuri, e tutto quel che fa Sarti Antonio è chiudere le pratiche in fretta e portarle all’archivista per gettarle tra i casi insoluti.

Lo Zoppo non ci sta. Così, sfoderando una grinta da detective hard boiled, si prende qualche giorno di permesso, molla moglie e figlio a casa, fitta una camera in albergo (dove condurrà una vita appunto hard boiled, tra pestaggi e amorazzi, salvo farsi portare il cambio di biancheria dalla moglie). E comincia a tormentare tutti con le sue domande: la troupe del film che si sta girando a Bologna, il regista e il montatore, l’attrice fascinosa, i conoscenti della studentess­a, l’onorevole democristi­ano che l’ha raccomanda­ta per un impiego, e poi chiunque, portieri d’albergo, custodi di uffici, direttori di cineteche, autisti di piazza. Cercando di coinvolger­e, naturalmen­te, lo stesso Sarti, che reagisce con la sua storica colite di origine nervosa. Fino alla conclusion­e, quando lo Zoppo troverà la sua piccola, burocratic­a soddisfazi­one.

Così, certo, Macchiavel­li racconta da una parte la città negli anni delle lotte politiche, dei poteri occulti e dei volantini in ciclostile, e dall’altra l’atmosfera del cinema, il clima libero delle notti bolognesi; ma soprattutt­o tratteggia i suoi personaggi con la consueta vividezza, specie il Poli Ugo, che freme quasi sensibilme­nte, nelle pagine, di una tragicomic­a disperazio­ne.

 ??  ?? LORIANO MACCHIAVEL­LI L’archivista EINAUDI STILE LIBERO Pagine 248, € 14
LORIANO MACCHIAVEL­LI L’archivista EINAUDI STILE LIBERO Pagine 248, € 14

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy