Corriere della Sera - La Lettura

Quasi tutto Camoin prima della furia fatale

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Era il più impression­ista dei fauves. L’incarnato roseo e i visi rotondi dei suoi nudi femminili richiamano quelli di Renoir e le barche a riposo sul vecchio porto di Marsiglia ricordano lo sguardo di Monet (sotto: Lola sur le balcon, 1920). Il museo Granet di Aix-en-Provence, fino al 2 ottobre, rende omaggio a Charles Camoin (1879-1965; museegrane­t-aixenprove­nce.fr): in mostra un’ottantina di tele (non ne sono rimaste molte di più: un giorno l’artista, vittima di una grave depression­e, distrusse buona parte delle sue opere). Eppure l’esposizion­e è intitolata Camoin dans sa lumière, cioè la luce spensierat­a della Provenza: ci sono le vedute di Cassis e di Saint-Tropez ma anche i quadri dipinti nei viaggi in Corsica e a Tangeri, visitata insieme all’amico Matisse nel 1902. Usciti dal museo, si può camminare verso nord per un paio di chilometri, fino allo studio del grande maestro di Camoin, Paul Cézanne: adesso è diventato un piccolo museo. È in quelle stanze, diceva Picasso, che «nacque l’arte moderna». ( paolo beltramin)

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